Forte il grido dell’Adasc: La Regione Siciliana tutela i cittadini o gli industriali e i sindacati?

L’ “A.D.A.S.C.” – Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini e il Coordinamento Ambientale Milazzo Valle del Mela, contestano il comportamento della Presidenza della Regione e degli Assessorati Regionali all’Energia, Attività Produttive e Territorio Ambiente in merito alla vicenda della Centrale termoelettrica di San Filippo del Mela.
“Il futuro del nostro territorio deve essere deciso e concordato con tutti i soggetti portatori di interessi collettivi e diffusi – dichiara Giuseppe Maimone, presidente dell’associazione – se per far sentire anche la voce della popolazione dobbiamo indire una forma di protesta sotto Palazzo D’Orleans, non abbiamo nessuna paura ad organizzarci. L’intera popolazione, che è costretta a convivere con un alto tasso d’inquinamento di origine industriale, ha il diritto di conoscere nei dettagli il piano industriale dell’azienda e cosa comporta in termini di impatto ambientale e sanitario l’utilizzo di questo nuovo combustile CSS”.
“La Convenzione di Aarhus – prosegue Maimone- è un trattato internazionale volto a garantire all’opinione pubblica e ai cittadini il diritto alla trasparenza e alla partecipazione in materia ai processi decisionali concernenti l’ambiente. Nessun accordo di programma può essere siglato senza avere consultato la popolazione: il diritto alla salute, il diritto di vivere in un ambiente pulito non possono essere barattati con posti di lavoro”.
“L’inquinamento- conclude Maimone- prodotto dalla centrale purtroppo investe diversi territori comunali; non può essere solo un comune, in questo caso San Filippo del Mela, a decidere le sorti dell’intero comprensorio. Invitiamo la IV Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana ad attivarsi urgentemente e convocare tutte le parti interessate. La Valle del Mela è stata già trasformata in una discarica a cielo aperto: bisogna invertire la tabella di marcia con bonifiche e lavoro pulito”.
L’Adasc chiede quindi ufficialmente “al Presidente della Regione e agli assessorati interessati di non siglare nessun accordo di programma senza il coinvolgimento della popolazione residente”.