Il Comune non è un bancomat. La battaglia della Fenech contro i colleghi “furbetti”

Il Comune non è un bancomat. Non dice proprio così il capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso , Lucy Fenech, ma è certamente da questa considerazione che parte la sua proposta di delibera (IN ALLEGATO LA VERSIONE INTEGRALE) per rendere più rigide le regole riguardanti la partecipazione dei consiglieri comunali alle sedute del Consiglio comunale e delle commissioni consiliari, affinché il gettone di presenza venga erogato solo a chi realmente lavora e non a chi mette una firma e fugge via.

Nella proposta, la Fenech ricorda che lo Statuto ed il Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale prevedono che « ai Consiglieri comunali è dovuto il gettone di presenza per l’effettiva partecipazione ad ogni adunanza del Consiglio», ed ancora che «il gettone di presenza è dovuto ai Consiglieri comunali nella stessa misura per l’effettiva partecipazione alle sedute delle Commissioni consiliari permanenti, formalmente istituite e convocate».

A Palazzo Zanca avviene, invece, che i rappresentanti del Civico Consesso intaschino il gettone persino per le sedute andate deserte in prima convocazione: in pratica un consigliere che in prima convocazione mette la firma per una commissione rinviata alla seconda convocazione a causa della mancanza del numero legale incassa il gettone anche se poi va a fare altro e non partecipa, di fatto, ai lavori.

Contrariata per l’atteggiamento poco esemplare e rispettoso delle istituzioni di alcuni suoi colleghi, la Fenech avanza una serie di proposte. Innanzitutto chiede che le Commissioni consiliari si svolgano in un’ unica convocazione, come avviene in gran parte dei comuni italiani , ed ancora che «nel caso di seduta del Consiglio o della Commissione dichiarata deserta al momento dell’appello iniziale per mancanza del numero legale, ai Consiglieri comunque presenti non sia corrisposto il gettone».

Il capogruppo di “Cambiamo Messina dal basso” ritiene inoltre necessario fissare alcuni paletti in merito all’espressione «effettiva partecipazione» e popone quindi di attribuire il gettone solo «quando la presenza del consigliere alle sedute del Consiglio o delle Commissioni sia assicurata per almeno la metà della durata della seduta stessa». E’ prassi , infatti , a Palazzo Zanca che alcuni consiglieri comunali inseriscano il tesserino in Aula consiliare o mettano la firma in commissione, presenzino pochi minuti e poi vadano via, con le tasche un po’ più piene ovviamnete .

L’accorintiana Fenech intende porre fine a queste cattive abitudini , ma non intende fare la paladina solitaria ed è per questo che ha chiesto ai colleghi consiglieri di firmare la sua proposta e di portare avanti insieme una battaglia che mira a restituire la giusta dignità alle Istituzioni e a non sperperare denaro pubblico, causando danno erariale all’ente. Hanno già già firmato gli altri tre esponenti del Movimento "Cambiamo Messina dal Basso": Nina Lo Presti,Ivana Risitano e Gino Sturniolo.

Quanti degli altri 36 consiglieri aderiranno a questa giusta causa? Lo scopriremo nei giorni prossimi. (Danila La Torre)