Se una farfalla sbatte le ali al Comune, la signora Cristina fa i biscotti a Natale

L’altro giorno, come centinaia di messinesi, sono rimasta bloccata nel traffico per ore, causa incidente in tangenziale. Sono partita dal Comune alle 13.20 e sono arrivata alla piscina comunale alle 15.10. Ho trascorso quelle due ore in auto con mio figlio e lui non riusciva a spiegarsi come fosse possibile, alla luce della logica e delle leggi della natura, che un incidente in tangenziale tra Gazzi e San Filippo potesse paralizzare per ore il centro di Messina. Gli ho risposto citando il metereologo americano Edward Lorenz a proposito di eventi originati da cause apparentemente lontane nel tempo,nello spazio e nelle dimensioni: “Il battito d’ali di una farfalla in Brasile può causare un tornado in Texas”.In realtà pare che lui disse “il battito d’ali di un gabbiano potrebbe cambiare il clima per sempre” e fu un suo collega a correggere la frase che divenne tra le più note al mondo con la farfalla che viene dislocata di volta in volta a New York o Pechino o Dubai, ma riesce sempre a scatenare cataclismi dall’altra parte del globo.

E’ la teoria dell’effetto farfalla ,quella catena invisibile che collega eventi apparentemente distanti ma che ci ricordano che siamo un unico Universo e che ogni anello è legato agli altri indissolubilmente. E’ per l’effetto farfalla che un tamponamento in autostrada ha rovinato la giornata a centinaia di messinesi. E gli esempi possono continuare.

Se Croce sbatte le ali a Palazzo Zanca, Rosaria Brancato tra un mese avrà di nuovo l’herpes alle labbra e la signora Cristina farà i biscotti a Natale”.

Vi chiederete chi è la signora Cristina e che ve ne frega che farà i biscotti a Natale o che a me tornerà l’herpes. In realtà questa catena di eventi apparentemente slegati toccherà ognuno di voi uno di questi giorni e pioverà, per qualcuno saranno poche gocce e per altri un nubifragio, ma siamo tutti sotto la stessa nuvola.

Un mattino, per cause a tutti note, Croce stabilisce due cose: 1) alle cooperative dei servizi sociali non saranno più rinnovati i contratti 2) per riscuotere i crediti, come Amam e Tarsu si procederà con società di recupero. Quanto all’Imu è già stata elevata alla soglia massima e dobbiamo pagarla nei prossimi giorni.

Ecco quindi che la farfalla sbatte le ali. Le cooperative spediscono le lettere di licenziamento a circa 500 persone, che entro gennaio saranno in strada dopo 10, 15, 17 anni di precariato.Le cooperative dei servizi sociali hanno la pessima abitudine di aiutare le fasce deboli, quindi non saranno più garantiti servizi a queste categorie, anziani, malati, disabili, bambini. Chiudono i centri sociali nei quartieri a rischio, le mense scolastiche, il servizio trasporto e assistenza per studenti disabili, Casa Serena. Potrei citare altre decine di esempi perché il servizio sociale è fatto di una rete di rapporti umani che si stabiliscono tra utente ed operatore che va al di là del rapporto cliente-esercente. Se la signora Cristina pulisce mia madre anziana e malata, ci parla, le fa compagnia, spesso le fa la spesa e magari, quando può, le compra pure le caramelle che io le vieto e la vizia, perché oltre ad essere il suo “lavoro”, ha imparato a volerle bene. Dunque 500 persone smettono di lavorare. Quasi tutte non prendono stipendi dai 3 ai 5 mesi. Se la signora Cristina non fa più assistenza domiciliare ci sarà la figlia dell’assistito, o qualcuno della famiglia che dovrà smettere di lavorare per prendere il suo posto, ci sarà qualcuno che non potrà più andare a fisioterapia o nei centri per disabili.. Messina vive di precariato, pubblico e privato, in ogni famiglia se c’è un marito che è contrattista al Comune possibilmente la moglie lavora in una cooperativa. Le variabili sono infinite perché uno dei due potrebbe lavorare all’Atm, Messinambiente, o in un ente di Formazione, girala come vuoi lo stipendio fisso è comunque un miraggio. Se la signora Cristina perde il lavoro tutta la famiglia tira la cinghia. Se entro Natale deve sborsare pure l’Imu alla soglia massima, Tarsu e Amam arretrati è la disperazione. Se non pagano i dipendenti Atm il servizio non funziona, i ragazzi non possono andare a scuola, c’è chi non può andare a lavorare, è una catena di immiserimento che comporta automaticamente altre perdite di posti di lavoro e fa precipitare la qualità della vita. Torniamo alla signora Cristina che ha perso il posto e deve pagare Imu, Tarsu, Amam. Risparmierà su tutto, da pane alle scarpe per i bambini. Potete pure fare isole pedonali in mille vie ma in queste condizioni i negozi resteranno vuoti. Se i negozi non fanno affari anche i commercianti (quelli che hanno resistito eroicamente alla crisi) cadranno nella spirale e non potranno pagare i loro dipendenti e le loro tasse. Se i commercianti sono in crisi non fanno pubblicità quindi niente spot e messaggi pubblicitari né a Tcf né a Tempostretto. Se non entra pubblicità i giornalisti non vengono pagati regolarmente. Tiriamo la cinghia anche noi. E fu così che io, che devo pure pagare Imu e Tarsu, devo risparmiare pure sull’aria e anche se non sono spendacciona, ho dovuto comprare il rossetto ad un euro, fatto con chissà quali sostanze chimiche che mi provoca irritazioni alle labbra che durano per giorni. Raccontano Buzzanca e gli ex assessori che quando nel 2008 s’insediarono trovarono un buco nero nelle casse comunali, ereditato dalla giunta Genovese, ma pensarono di andare avanti lo stesso senza allarmismi, per non licenziare, non tagliare servizi, contando sui governi amici Berlusconi e Lombardo. In quel momento la farfalla era un bruco, stava crescendo nel bozzo. Quattro anni dopo la giunta Buzzanca non c’è più e la farfalla ha iniziato a sbattere le ali: sono iniziati i licenziamenti, si tagliano i servizi, si aumentano le tasse al massimo. Un vecchio politico democristiano amava dire ai colleghi: “ricordatevi che un buon politico non risolve i problemi, ma li gestisce”. In sostanza, nutre il bruco. Non so voi, ma per me il dissesto non è un’ombra ma una realtà concreta e quotidiana che vivo ogni giorno quando mi telefonano i messinesi disperati, il precario, il papà di una disabile che non avrà il servizio, la mamma arrabbiata perchè il figlio va a scuola con l’acqua che piove sui banchi. A mio figlio ho detto che sarà un Natale “diversamente ricco” per tutti. La signora Cristina che ha due figli ed è brava in cucina, farà biscotti per tutti, con le forme di animali e di cuoricini e sarà sempre Natale. Adoro le farfalle che sono il simbolo della vita che rinasce dalla morte del bruco, ma qualche volta il bruco è meglio evitare che si trasformi.

Rosaria Brancato