Vizi procedurali nelle autorizzazioni a Terna. L’allarme di Rivoluzione Civile

Rivoluzione Civile, nelle sue componenti dei Verdi di Sicilia, di Messina e di Milazzo, e di Italia dei Valori di Messina, contesta le affermazioni dell’assessore all’Ambiente della Provincia di Messina, Carmelo Torre, circa la regolarità delle autorizzazioni concesse alla Terna Spa per la realizzazione dell’elettrodotto 380 KV in doppia terna, denominato “Sorgente – Rizziconi”.

“Da un primo esame dei documenti – scrive Rivoluzione Civile – risultano evidenti alcuni vizi procedurali, sia di merito che di legittimità, che invalidano l’intera procedura e, naturalmente, le conseguenti autorizzazioni rilasciate dai vari Enti a ciò preposti. L’inizio dei lavori all’elettrodotto non doveva essere autorizzato ed ora sono tutti da dichiarare illegittimi dagli organi che devono correttamente valutarne la validità. L’opera di Pace del Mela, dove necessario e possibile, deve essere inevitabilmente interrata”.

Rivoluzione Civile, i Verdi ed IdV da tempo hanno chiesto “la formazione di un registro epidemiologico nel quale si evidenzino, oltre alla causa della morte, le malattie che hanno portato al decesso dei cittadini dell’intera Valle del Mela”. Ora chiedono un incontro al presidente della Regione, Rosario Crocetta, ed al candidato nella sua lista, Giuseppe Laface, ex assessore provinciale “che ha contribuito all’attuazione del progetto senza interpellare il territorio”.

I vizi e le omissioni procedimentali saranno specificati – concludono – “nelle competenti sedi, al fine di far emergere la invalidità delle dette autorizzazioni, nonché dei lavori realizzati e realizzandi da Terna e dalle imprese subappaltatrici, a tutela della salute e della qualità della vita dei cittadini della Valle del Mela, dell’ambiente circostante e dell’intero ecosistema locale che potrebbe subire alterazioni irreversibili dalla, così come progettata, realizzazione dell’elettrodotto, precisando tuttavia di non essere pregiudizialmente contrari al compimento dell’opera, purché però si osservino pedissequamente norme e principi posti a base ed a salvaguardia dei diritti dei cittadini, anche costituzionalmente riconosciuti, che certamente non possono essere oltraggiati”.