Presidenti, guerra senza quartiere

E’ la nuova legge elettorale che lo dice: dalle prossime amministrative, i presidenti di quartiere saranno diretta espressione della volontà popolare, e non saranno più designati nel chiuso delle segreterie o da accordi politici. Una circostanza, questa, che ha reso il ruolo di presidente di circoscrizione ambito e non, come accadeva fino al recentissimo passato, solo un trampolino di lancio verso palazzo Zanca. Non sono in pochi, infatti, a concedere, manuale Cencelli alla mano, ai “sindaci junior” il peso di un assessorato. Il risultato è che qualcuno ha deciso di rilanciare, e qualcuno, invece, ha fatto un “passo indietro”. Come Enzo Messina, consigliere uscente dell’Udc che ha deciso di correre per la presidenza del primo quartiere, che ha già presieduto fino al suo ingresso in aula consiliare, nel 2008. A tentare di sbarrargli la strada ci sarà un collega d’aula: Nino Restuccia, più volte consigliere che opterà per la corsa alla presidenza sotto le insegne dei Democratici Riformisti.

C’è affollamento, dalle parti del centrosinistra, visto che nella partita vorrebbero rientrarci anche Mario Crotto Gini, Per il Pdl appare scontata la riconferma dell’uscente Giovanni Culici. Per il secondo quartiere, Giovanni Di Blasi ha ricevuto l’investitura ufficiale da parte del Pdl e del candidato sindaco Enzo Garofalo, che ne ha lodato “la coerenza di chi ha rifiutato di seguire lo spostamento a sinistra del suo partito di appartenenza”, l’Udc. Avversari in vista, al momento hanno preferito non svelare le carte. Nel terzo quartiere, la lotta sarà tra Massimo Minutoli, ex Udc che si schiererà ai blocchi con una lista autonoma (ma in area d’influenza Pdl, anche se il diretto interessato smentisce la vicinanza al partito azzurro ) e Santi Interdonato del Pd. Non sarà della partita l’uscente Gianni De Salvo, che ha preferito farsi da parte per favorire la candidatura del figlio nella lista “ufficiale” del Pdl al consiglio comunale. Outsider di lusso potrebbe essere Agatino Bonarrigo, braccio destro del consigliere comunale Pippo Capurro, che sta avendo problemi a trovare posto in una lista che possa portarlo in consiglio comunale.

Al quarto quartiere è certa la riconferma dell’uscente Ciccio Quero. Contro di lui potrebbe tramare sia l’area di appartenenza, quella che a livello nazionale fa riferimento al sindaco di Firenze Matteo Renzi, sia le posizioni critiche assunte all’indomani delle primarie alle quali si è presentato. Tanto più che tra Pd ed Udc sembra esserci convergenza sul nome di Dario Pulitanò. Scalpita anche Andrea Carbone di Sel, mentre per il Pdl dovrebbe schierarsi il capogruppo Christian Boemi. Situazione uguale al quinto quartiere. Il “renziano” Alessandro Russo vede la sua leadership insidiata da Santino Morabito, che presidente di circoscrizione lo è già stato. Per il centrodestra correrà invece Ferdinando Croce, esponente del movimento Vento dello Stretto e già consigliere di circoscrizione fino al 2008. Al sesto l’uscente Enrico Ferrara è tentato dalle sirene di palazzo Zanca, e mentre il Pdl ha ufficializzato la candidatura di Pinella Mantarro, correrà con una propria lista Santi Arria. Per il Pd c’è sovraffollamento: Paolo Maggio, Andrea Risitano e Orazio Calapai (quest’ultimo in quota Udc) ambiscono alla poltrona. Della partita ci sarà anche il consigliere provinciale uscente Nino Scimone.