Cronaca

Elezioni avvocati, Corte Costituzionale mette il sigillo al divieto del terzo mandato

L’attesa sentenza della Corte Costituzionale è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri: il divieto del terzo mandato consecutivo per i componenti dei Consigli dell’Ordine degli avvocati è legittimo.

Così la Corte ha stabilito sulle questioni sollevate dal Consiglio Nazionale Forense.

In attesa del deposito della sentenza, l’ufficio stampa della Corte ha comunicato che al termine della discussione le questioni sono state dichiarate non fondate.

La Corte ha escluso che il divieto in questione – che comunque consente la ricandidabilità dopo un quadriennio – vieta il diritto di elettorato passivo degli iscritti e ha considerato che la nomina censurata realizza un ragionevole bilanciamento con le esigenze di rinnovamento e di parità nell’accesso delle cariche forensi.

La Corte ha inoltre ritenuto che la disposizione censurata non ha carattere retroattivo come già affermato dalle sezioni unite della corte di cassazione.

La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane, ma ha già creato scompiglio.

A Patti gli avvocati erano andati al voto contestando l’interpretazione più rigorosa della norma, e tra gli eletti ci sono diverse posizioni che adesso “ballano”. Il ricorso presentato, però, è ancora sub iudice al Consiglio Nazionale Forense, che comunque non può che tenere conto della pronuncia della Cassazione.

Il ricorso dell’avvocato Tiziana Scolaro era in calendario lo scorso 25 maggio, ma la discussione è stata sospesa in vista della pronuncia della Corte Costituzionale. Ora, quindi, il legale attende che venga fissata nuova discussione al Cnf. Il caso Patti, però, presenta una ulteriore particolarità, ovvero il periodo del commissariamento. Vale come periodo di sosta tra i due mandati consecutivi o no?

Resta da chiarire, infine, se la non retroattività della norma salva il mandato dei consiglieri eletti prima dell’entrata in vigore o se anche quelli si considerano nel conteggio.

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