Tirreno

Elezioni del consiglio metropolitano: Milazzo e Barcellona in fascia E

Saranno 14 i componenti del consiglio della città metropolitana di Messina e verranno eletti con voto ponderato tramite elezione di secondo grado.

Con diverso coefficiente, voteranno quindi tutti i consiglieri comunali e i sindaci della provincia di Messina. Sono state suddivise in 6 fasce, a seconda della popolazione. Messina, o meglio, i consiglieri messinesi, avranno il coefficiente più alto, segue poi la fascia E costituita dai Comuni di Milazzo e Barcellona: in totale 62 consiglieri e sindaci. Visto la fascia “alta” è molto facile che qualche consigliere di queste due città venga eletto tra i “fortunati” 14.

Il totale degli aventi diritto è di 1.473 votanti. Il Presidente della Città Metropolitana resterà il Sindaco del Comune capoluogo, questo, nonostante il tentativo di Musumeci di cambiare gli effetti della riforma Delrio e ripristinare le elezioni dirette delle province.

Per candidarsi a presidente del libero consorzio occorre che le candidature siano firmate da almeno il 15 per cento degli aventi diritto al voto. Poi si devono formare le liste dei candidati al Consiglio. Le liste possono essere composte da un numero pari a quello dei consiglieri da eleggere e nessuno dei due sessi può superare il 60 per cento dei componenti. Per presentare una lista occorre avere un numero di firme pari al 5 per cento dei votanti. Si potrà dare il voto sia alla lista sia al candidato. I seggi saranno attribuiti con il metodo proporzionale ai candidati che avranno preso più voti. I voti, come detto saranno ponderati rispetto alla popolazione di ciascun Comune e così le città più grosse la faranno da padrone.

Le elezioni saranno il prossimo 30 giugno e seguiranno alle elezioni amministrative di aprile e alle europee di maggio. Non è escluso che queste elezioni si incastrino in alcune strategie politiche. Infatti i consiglieri metropolitani eletti dovranno poi dimettersi dal ruolo di consigliere comunale, lasciando libero il seggio agli esclusi non eletti nei propri schieramenti comunali. I partiti si stanno già muovendo per coprire questa fetta di spazio elettorale.