Lunedì la presentazione delle liste: si delinea un fronte “bipolare” ma i giochi sono ancora aperti

C’è grande fermento, in questi giorni e in queste ore, tra gli studenti universitari. Lunedì alle 12 scadranno i termini per la presentazione delle liste, in vista della tornata elettorale in programma il dieci, l’undici ed il dodici luglio, come stabilito nel decreto rettorale emanato dal Magnifico Francesco Tomasello lo scorso 6 giugno. In queste ore è in atto una vera e propria corsa contro il tempo per decidere candidati e definire le alleanze: tra gli universitari “attivisti”, che avrebbero preferito il mese di ottobre per andare alle urne, sono in corso riunioni e trattative per non “fallire” quest’importante appuntamento elettorale, il primo dopo la riforma del sistema universitario, così come disegnato dalla legge 240/2012 (c.d riforma Gelmini).

Stando ad alcune indiscrezioni, pare si stia delineando un fronte “bipolare”, con due grandi coalizioni trasversali e due liste corpose che metteranno insieme soggetti ed associazioni di tradizione e colore politico diversi tra loro. Potrebbero, quindi, contrapporsi – ma il condizionale è assolutamente d’obbligo – la Lista “Orum ”, con dentro Udc e una parte del Pdl e del Fli, e una Lista che fa capo all’associazione universitaria Nettuno, che potrebbe “accogliere” Pd, una parte del Pdl, qualche rappresentante del Fli e l’associazione Ermes. Tuttavia, i giochi sono ancora apertissimi e lo rimarranno sino all’ultimo momento utile.

Le elezioni universitarie di luglio serviranno ad eleggere i Rappresentanti degli studenti in seno al Consiglio di Amministrazione dell’Università, al Senato Accademico, al Consiglio di Amministrazione dell’E.R.S.U., al C.S.A.S.U., ai Consigli di Dipartimento, ai Consigli dei Corsi di Studio magistrali e di primo livello ed il rappresentante dei Dottorandi e Specializzandi in seno al Consiglio di Amministrazione dell’E.R.S.U. Per quanto riguarda gli organi superiori, in base al decreto pubblicato sul sito dell’Università, i seggi saranno così distribuiti:

5 seggi al Senato accademico

2 seggi al Consiglio d’amministrazione

3 seggi al Consiglio d’amministrazione dell’E.R.S.U

2 seggi al C.S.A.S.U.

Una volta insediatisi, i rappresentanti degli studenti avranno un compito delicatissimo, quello di eleggere i 21 direttori di altrettanti Dipartimenti, che sostituiranno le Facoltà e rappresenteranno le fondamenta della nuova architettura universitaria, su cui costruire tutte le altre novità introdotte dalla Legge Gelmini. Passaggio questo che Tomasello vorrebbe avvenisse nel più breve tempo possibile, da qui l’indizione delle elezioni studentesche in tutta fretta nonostante le perplessità ed i dubbi sollevati dai protagonisti, cioè gli studenti, convinti che convocare l’appuntamento elettorale a luglio, in piena estate e con un gran numero di universitari impegnati per la sessione d’esami, porta con sé un grande rischio: che l’affluenza alle urne scenda ai minimi storici. Nell’Ateneo peloritano, al contrario ad esempio di quello catanese, non è previsto il quorum ma, secondo gli studenti, una larga partecipazione al voto è un presupposto necessario per sugellare, al meglio, quel principio democratico che ispira ogni consultazione elettorale a suffragio universale. (Danila La Torre)