Accampati a Palazzo Zanca, tre famiglie chiedono aiuto dopo anni di attesa inutile

Il commissario Croce aveva fatto spostare le panche che si trovano nell’atrio al primo piano di Palazzo Zanca dopo la permanenza di alcune famiglie che si erano letteralmente accampate su quei divani chiedendo aiuto per la casa. Il sindaco Accorinti aveva fatto rimettere quelle panche al loro posto e altre famiglie hanno deciso di sistemarsi lì per reclamare una casa. Una vive a Bisconte, una a Camaro San Paolo, l’altra sul viale Boccetta. Non fanno parte di quell’esercito di messinesi che vivono in baracca, nelle zone da risanare, e che da anni aspettano le demolizioni e la consegna dei nuovi alloggi. La loro situazione però non è più rosea. Una famiglia vive in uno scantinato senza sanitari e c’è una bimba di 10 mesi. Le altre due hanno subito lo sfratto perché i rispettivi padroni di casa vogliono i loro appartamenti. Anche loro hanno bambini, tutti piccolissimi che oggi scorazzavano tra i corridoi del Comune. Le loro situazioni non sono uguali, si sono trovati accomunati da una risposta ricevuta dall’Istituto Autonomo Case Popolari che ha comunicato loro che le domande che avevano fatto per ottenere un alloggio sono state bloccate. Mostrano le carte, sono certi di essere in regola e di essere idonei a ottenere un alloggio, non riescono a capire perché non sono stati inseriti in graduatoria. Raccontano di avere anche documenti dell’Asp che certificano che in quei tuguri non possono più vivere. “Siamo qua solo per i diritti dei nostri figli” dicono le tre mamme che non hanno intenzione di andar via dal Comune. Oggi hanno avuto un colloquio con l’assessore alle Politiche Sociali Nino Mantineo che ha chiesto loro qualche giorno di tempo per trovare un modo per dar loro qualche certezza. Lunedì dovranno incontrarsi di nuovo. Questa promessa però non è bastata a convincerli a lasciare quelle panche. Hanno già trascorso a Palazzo Zanca la prima notte e resteranno lì fino a lunedì. “Portiamo i bambini da amici e parenti ma noi non ci muoveremo da qui, andremo fino in fondo”. Nel frattempo Mantineo studierà le carte e i documenti di queste tre famiglie