Troppe irregolarità nelle domande, il Comune ha bisogno di tempo e la protesta continua

“Il problema degli sfrattati al Municipio è molto delicato e va attenzionato, perché se si apre la maglia che chi protesta e va al Comune, ottiene l’alloggio, allora il Sindaco ha finito di “ vivere”, di amministrare”. Lo scrive oggi Cittadinanzattiva che interviene sulla vicenda delle tre famiglie che da giovedì notte vivono a Palazza Zanca. Due di loro sono sotto sfratto, un’altra vive in un garage senza sanitari. Da anni aspettano un alloggio popolare, hanno fatto regolare domanda ma pochi giorni fa hanno scoperto che al momento il Comune ha deciso di stoppare la graduatoria perché sembrano esserci troppe irregolarità. Di 200 domande esaminate ben il 95% è risultato falso, questo ha spinto l’amministrazione a valutare tutto con più calma. Nel frattempo però le famiglie De Tommaso, Ferrara e D’Arrigo non andranno via da quei corridoi. Non hanno intenzione di mollare il presidio, nonostante l’assessore alle politiche sociali Nino Mantineo abbia chiaramente spiegato loro che ci vorrà ancora qualche giorno per sbrogliare una matassa che al momento risulta ingarbugliata. Le tre famiglie sostengono di avere tutti i documenti in regola, negli uffici di Palazzo Zanca si sta controllando anche questo. In ogni caso serve una soluzione tampone che però loro pare non vogliano accettare se non prima avranno certezza assoluta di uscire da lì con una casa.

Il Procuratore cittadino di Cittadinanzattiva ricorda però all’amministrazione che le tre famiglie vanno, con immediatezza, prese in carico dal Servizio Sociale. Devono farsi speditamente gli accertamenti del caso (stato di fatto, dove fino ad oggi hanno abitato, situazione reddituale, rapporti lavorativi, esistenza o meno di parenti), e poi decidere di conseguenza. “Il Comune ha il Regolamento per l'erogazione dell'assistenza in favore di persone che si trovano in stato di bisogno e pertanto ha il dovere di dare aiuto ed assistenza. Come? O cercando di reperire un’abitazione, o concedendo un contributo di assistenza generica, di modo che i soggetti si trovino un alloggio, stipulino regolare contratto e chiedano poi il contributo locativo. Oppure trasferire, temporaneamente, questi nuclei in un albergo con oneri a carico del Comune, nelle more di trovare una soluzione condivisa!.

Al di là di tutto questo, per Cittadinanzattiva, il Comune dovrebbe effettuare subito un monitoraggio di tutti gli appartamenti di sua proprietà o dell’Iacp, dati in assegnazione, verificando se risultino tutti occupati, se coloro che l’abitano siano gli effettivi assegnatari e se abbiano, cosa molto importante, ancora il possesso dei requisiti di legge; effettuare un monitoraggio degli appartamenti sfitti e della disponibilità dei proprietari alla locazione; adattare scuole in disuso o caserme a casa albergo ed a dormitorio pubblico”.