Rubinetti a secco, chiusi uffici comunali ed alcune scuole. Buzzanca dispone l’approvvigionamento idrico nelle strutture sanitarie

Sono passate 48 ore dalla frana verificatasi a Trappitello che ha danneggiato la condotta di Fiumefreddo provocando uno squarcio di quasi 40 metri. I tecnici dell’Azienda Acqua sono al lavoro per consentire che, al più presto, l’erogazione idrica torni alla normalità. Si sta procedendo collocando nuove parti di tubazioni, da saldare l’una all’altra, in sostituzione di quella danneggiata, ma l’intervento si sta rivelando complesso. Soltanto domani sera, come spiegato dall’Ing. La Rosa, si potrà capire se le saldature tra le parti saranno andate a buon fine. Nel caso in cui il verdetto sia positivo, l’acqua, lentamente, potrà tornare a scorrere nelle condutture ma prima che in città si arrivi ad un rifornimento regolare si dovrà attendere il riempimento dei serbatoi. Come preannunciato, dunque, si procederà a singhiozzo fino a mercoledì.

La mancanza di acqua nell’intera città ha determinato, stamani, una situazione di emergenza igienico – sanitaria nei servizi igienici degli uffici comunali. Il sindaco Giuseppe Buzzanca – si legge in un comunicato stampa del Comune – ha ravvisato l’opportunità, per ogni singolo dirigente, di valutare la chiusura del proprio ufficio in relazione ai problemi di natura igienico sanitaria rilevati, determinanti l’impossibilità a proseguire nella regolare attività lavorativa. I dirigenti comunali provvederanno quindi alla chiusura degli uffici comunali di competenza, dalle 11.30, per la giornata di oggi, garantendo i servizi essenziali e di emergenza. Buzzanca ha disposto anche la precettazione del personale del Dipartimento Autoparco con gli addetti al servizio degli autobotti per assicurare l’approvvigionamento idrico nelle strutture sanitarie nell’ambito cittadino che ne avranno esigenza.

Brutta sorpresa questa mattina anche in numerose scuole di Messina che, senza alcun preavviso, sono rimaste chiuse a causa della mancanza di acqua. “Una problema che si è manifestato sabato mattina, quella dell’interruzione della fornitura d’acqua in città. Possibile che né ‘assessore Magazzù né l dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale abbiano ritenuto d’avvisare i cittadini?”- chiedono dal Comitato Se non ora quando di Messina evidenziando i gravi disagi occorsi stamattina quando centinaia di genitori hanno dovuto improvvisare soluzioni per “sistemare ” i figli dovendo in molti casi prendere improvvisamente un giorno di ferie o lasciare la propria attività. “Non è più possibile accettare questa gestione della città e dei servizi collegati basata sulla totale improvvisazione. Questo è solo l’ennesimo episodio che testimonia come si manchi di qualunque forma di organizzazione e di programmazione e a farne le spese sono sempre gli stessi: i cittadini. Ci chiediamo- concludono quindi dal Comitato- se mai qualcuno si assumerà la responsabilità di questi errori”.

Tanti i disagi subiti anche dagli utenti: molti servizi pubblici sono ormai a secco, per non parlare di molte zone della città dove anche i serbatoi “privati” sono praticamente rimasti vuoti. In circolo due sole autobotti dell’autoparco comunale per rifornire le strutture essenziali, le altre, invece, danneggiate a seguito del furto del gasolio di qualche giorno fa sono rimaste parcheggiate. E proprio a questo proposito, il capogruppo del Pd Felice Calabrò, “attacca” la decisione dell’assessore alla manutenzioni Pippo Isgrò di privare del servizio di guardiania l’area del gasometro e dell’autoparco favorendo episodi vandalici di cui, oggi, in momento di emergenza, si pagano le conseguenze.

I disservizi che stanno interessando l’erogazione idrica in città, non riguardano però esclusivamente all’aspetto tecnico ma anche quello comunicativo. Decine le lamentele dei cittadini che contestano la mancanza di adeguata comunicazione sul sito dell’Amam rispetto ai tempi di riparazione, alle fasce oraria in cui l’acqua potrebbe essere nuovamente fornita e in quali zone (oggi dalle 6 alle9): “E’ incredibile che un’azienda pubblica – commenta un lettore – non fornisca nessuna indicazione ufficiale sul proprio portale di riferimento o addirittura non sia assistita dall’ufficio stampa del Comune al quale la società appartiene”. (EDP)