Ato Me 1,operai senza stipendio da 5 mesi. Il M5S propone la differenziata nei Nebrodi

E’ sempre più drammatica la situazione dei lavoratori di Multiecoplast e Fasteco, le ditte che prestano servizio nei 33 comuni di pertinenza dell’Ato Me 1. 16 milioni di credito e cinque mensilità in arretrato per gli operai che stanno continuando ad assicurare i servizi essenziali, ma hanno annunciato che domani si fermeranno. L’incontro tra le organizzazioni sindacali e il commissario della società di raccolta rifiuti che si è tenuto ieri a Palermo non ha portato buone notizie. Il risultato è un rimpallo di responsabilità. L’Ato non può pagare le società anche perché i 33 comuni che si erano assunti l’impegno di chiedere 5 euro ad abitante per i servizi di igiene ambientale non hanno rispettato gli accordi. Solo 13 sindaci hanno mantenuto l’impegno preso, e le relative somme dovrebbero essere incassate prima della fine della settimana. Si prevede un’entrata di circa 3 milioni di euro, secondo quanto affermato dal liquidatore dell’Ato Me 1, Francesco Librizzi, somma che sarà immediatamente trasferita alle aziende perché provvedano al pagamento degli stipendi. “Il Commissario per l’emergenza ai rifiuti , Ing. Nutrito, ha comunicato che il dipartimento in questo momento è impossibilitato a intervenire per mancanza di fondi , in buona sostanza hanno speso tutto – si legge nella nota della Fp Cgil -. Unico impegno assunto dal Commissario la convocazione urgente di tutti i Sindaci del comprensorio per chiedere una anticipazione”. Ed è ai sindaci che anche il sindacato si appella. Dal prossimo gennaio infatti i comuni verranno investiti dei fondi regionali per sanare il debito. “I Sindaci hanno il dovere di mettere in campo tutte le iniziative per scongiurare una emergenza rifiuti che nell’ambito della Ato Me 1 potrebbe essere catastrofica, considerato che in quel territorio è attiva la raccolta differenziata – ha concluso la Fp Cgil”. Proprio la raccolta differenziata è al centro del piano promosso da alcuni attivisti del Movimento 5 Stelle che hanno presentato un appello ai consigli comunali di Brolo, Piraino, Gioiosa Marea e Sant’Angelo di Brolo. Il progetto promosso dal M5S vuole raggiungere i livelli minimi previsti dalla normativa vigente nella zona dei Nebrodi, attraverso l’attivazione di tre sistemi di raccolta: porta a porta, contenitori differenziati e punti ecologici. Affinché il piano abbia successo, c’è bisogno di un incentivo nei confronti dei cittadini. Gli attivisti del movimento, a questo proposito, hanno pensato a campagne di sensibilizzazione per presentare l’iniziativa ma, soprattutto, all’istituzione di una EcoCard. Si tratta di una scheda magnetica che gli utenti ricaricheranno in base alla quantità e al tipo di rifiuti conferiti nel Centro Comunale di Raccolta. Un premio per i cittadini più virtuosi che poi potranno scegliere se convertire gli EcoPunti in denaro o prodotti tipici locali (il comune stabilirà il valore in centesimi da attribuire ad ogni ecopunto). “Oggi, ogni amministrazione responsabile, che abbia a cuore gli interessi economici e sanitari della propria cittadinanza, non può esimersi dal confrontarsi con una realtà, quella dei rifiuti, che può essere affrontata in maniera efficiente ed efficace solo ed esclusivamente attraverso l’avvio di una seria raccolta differenziata che permetta di trasformare il rifiuto in materiale – hanno concluso i promotori del piano -. Perché il rifiuto è una risorsa che non deve essere sprecata”. (Giusy Briguglio)