In strada solo 36 mezzi, cittadini “imbufaliti”. Il Comune interviene

E’ piena emergenza autobus: da settimane, in circolazione ci sono solo 36 mezzi sui 48 disponibili. Che sono già un numero assolutamente insufficiente a soddisfare le esigenze di una città di 250 mila abitanti .
Numerose le segnalazioni giunte in redazione da parte di utenti “imbufaliti”, che raccontano di avere aspettato alle fermate dell’autobus anche per più di due ore. La drammaticità della situazione è confermata dal Direttore di Esercizio Gommato, ing. Guglielmo Lacava,che raggiunto telefonicamente spiega che «ci sono 12 autobus fermi , alcuni dei quali necessitano di nuovi pezzi di ricambio ed altri ormai troppo vecchi ed usurati, che andrebbero sostituiti. Venti mezzi sono , poi, chiusi in deposito da molti mesi per guasti mai riparati per mancanza di risorse». Lacava aggiunge che il Comune è pronto ad intervenire economicamente al fine di tamponare l’emergenza, che tanti disagi sta causando alla cittadinanza anche per colpa della mancata informazione sugli orari delle corse garantite. «Purtroppo – chiarisce Lacava- non siamo in grado di dare comunicazioni ufficiali agli utenti, dobbiamo affrontare l’emergenza di giorno in giorno perché oggi si guasta un autobus domani un altro». Difficili soprattutto i collegamenti con i villaggi collinari, per i quali l’Atm utilizza i cosiddetti “pollicino”, minibus , datati nel tempo e sottoposti ad uno sforzo eccessivo , che passano più tempo in officina che nella strada.
Dopo settimane di “sofferenza” da parte dei cittadini, l’amministrazione comunale è finalmente pronta a rimediare, come ci spiega anche l’assessore alla viabilità Melino Capone: «Abbiamo già stanziato 90 mila euro per l’ acquisto dei pezzi di ricambio ed altri 180 mila euro saranno erogati in settimana per riparare i 20 autobus fermi. Abbiamo inoltre sollecitato l’Atm – aggiunge Capone – a bandire una gara per l’acquisto dei minibus». Su quest’ultimo punto, Lacava è stato più dettagliato nella spiegazione, fornendo la cifra precisa dell’ “operazione”, pari ad un milione di euro, non confermata né smentita dall’esponente di giunta, al quale abbiamo comunque chiesto da quali fondi attingerà il Comune, vista la situazione economica dell’ente non certo florida . Simpatica ma evasiva la risposta di Capone, che afferma: «Certamente non dal mio conto corrente. Da qualche parte li troveremo». Insomma, la morale di tutta questa vicenda sembra essere una: toccato il fondo, bisogna per forza intervenire. Inutile nascondere che i disservizi di questi giorni (di cui vi avevamo già dato conto, vedi articolo correlato) sono indissolubilmente legati alla crisi decennale dell’Atm, chiusa nei palazzi della politica, dove si parla, si discute, si fanno annunci, si litiga ma non si risolve nulla. E a pagarne le spese sono sempre, come ampiamente dimostrato in queste settimane, solo i cittadini. (DANILA LA TORRE)

(Correlato l’articolo di qualche settimana fa sulla mancanza di bus, un disagio perpetuo)