Risanamento e timori, decine di famiglie al Comune: "De Luca ci ascolti"

Risanamento e timori, decine di famiglie al Comune: “De Luca ci ascolti”

Francesca Stornante

Risanamento e timori, decine di famiglie al Comune: “De Luca ci ascolti”

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mercoledì 10 Ottobre 2018 - 16:07

Sit-in a Palazzo Zanca nella Giornata Mondiale per il Diritto alla Casa. Decine di famiglie che vivono in baracca e nelle ex scuole concesse dalla vecchia amministrazione Accorinti in convenzione, insieme a Unione Inquilini e SI Cobas, hanno fatto sentire la propria voce

L’emergenza abitativa ha fatto irruzione a Palazzo Zanca. Prima un sit-in in piazza, poi con le bandiere e il megafono Unione Inquili, SI Cobas e decine di famiglie che vivono il dramma della casa hanno atteso il sindaco Cateno De Luca davanti la porta della sua stanza. Non sono mancati momenti di tensione quando il primo cittadino ha percorso il corridoio verso il Salone delle Bandiere.

Hanno chiesto ascolto, vogliono capire cosa accadrà a chi vive negli ambiti di risanamento e ha sulla testa un’ordinanza di sgombero per il 31 ottobre e a chi invece in questi anni ha trovato un tetto nelle ex scuole Paradiso, Leopardi e nello stabile di Catarratti che adesso sembrano sotto la lente di De Luca che ha parlato di occupazioni non in regola e di convenzioni non a norma.

De Luca, circondato dai manifestanti, ha chiesto tempo per affrontare anche questa emergenza e ha ordinato a tutti di lasciare il Palazzo. Parole che hanno infiammato gli animi, fino a quando non è arrivata la certezza di un incontro che il sindaco ha fissato per martedì prossimo alle 17.

In questo momento sono stati offerti solo 406 alloggi per le famiglie che vivono nelle baracche e sono numeri che non possono certo bastare. Intanto bisogna attendere i risultati delle verifiche per capire se si tratta di immobili che possiedono i criteri necessari richiesti dal bando, ma in ogni caso di fronte a più di 2000 famiglie che vivono in baracca di certo l’operazione risanamento è ancora molto indietro. Chiederemo al sindaco di ritirare l’ordinanza che fissa lo sgombero al 31 ottobre perché dove andranno tutte le famiglie senza ancora una soluzione alternativa?” hanno detto i segretari nazionale e provinciale di Unione Inquilini Antonio Currò e Gianmarco Sposito.

Precise le richieste che metteranno sul tavolo del sindaco: riutilizzo del patrimonio pubblico abbandonato per rimpinguare gli alloggi di edilizia residenziale pubblica mediante recupero/autorecupero; piano di manutenzioni sugli alloggi di proprietà comunale già esistenti e sulle strutture di emergenza abitativa; ripristinare il bando della morosità incolpevole utilizzando i criteri del Decreto Ministeriale 30 marzo 2016; procedure certe per la concertazione degli sbaraccamenti; requisizione temporanea degli alloggi sfitti: velocizzazione e trasparenza delle procedure di assegnazione per gli inquilini in graduatoria per il cambio alloggio.

Francesca Stornante

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