Dalla Regione ancora silenzio, Ciacci va a battere i pugni direttamente a Palermo

La Regione sta paralizzando Messina e altri 73 Comuni che da due giorni non sanno più dove portare la spazzatura. Le conseguenze del sequestro della discarica di Mazzarrà S. Andrea erano inevitabili, gli uffici palermitani però stanno solo aggravando la situazione. Ieri l’assessore Daniele Ialacqua e il commissario di Messinambiente Alessio Ciacci hanno atteso per tutta la giornata che giungesse l’autorizzazione per poter iniziare a scaricare nella discarica di Grotte San Giorgio, a due passi da Catania, meglio nota come Sicula Trasporti. Ma dalla Regione solo silenzio, nonostante le rassicurazioni che il presidente Rosario Crocetta in persona aveva dato al Sindaco Renato Accorinti. In città la situazione potrebbe degenerare da un momento all’altro, ma Ciacci non ha più intenzione di restare con le mani in mano ed è pronto a partire direttamente per Palermo per battere i pugni sui tavoli regionali.

Come ha scritto anche sul suo profilo Facebook, “i cittadini di Messina non possono pagare con una nuova emergenza le inefficienze del sistema regionale di gestione rifiuti in Sicilia”. Proprio questo sarà il messaggio che Ciacci porterà alla Regione. La situazione è delicatissima e l’emergenza è ormai dietro l’angolo. “Da due giorni Messinambiente non sa dove conferire i rifiuti della città di Messina, tra poche ore i rifiuti inizieranno ad accumularsi e a moltiplicare i problemi igienico-sanitari. Non lo accetto e parto per Palermo, verso la Regione pronto ad azioni dimostrative. Chiedo un tavolo regionale con i comuni e le principali aziende pubbliche perchè possiamo scrivere tutti, da protagonisti, una nuova pagina sulla sostenibilità in Sicilia. Stiamo ritardando la partenza della raccolta differenziata perchè gli impianti di compostaggio sono quasi tutti chiusi e nemmeno questo è accettabile” ha scritto Ciacci.

Il commissario di Messinambiente passa dunque alle maniere forti, alla luce del fatto che già da ieri sera tutti i servizi di raccolta in città si sono fermati perché i mezzi sono tutti carichi e la piattaforma di stoccaggio a Pace è stata usata al massimo della capienza prevista per legge. Era stato anche definito un piano straordinario per riuscire a smaltire nel minor tempo possibile la spazzatura raccolta e non paralizzare i servizi, ma si è rivelato tutto inutile. Senza autorizzazioni non si va da nessuna parte.

Ciò che dovrebbe destare ulteriore preoccupazione è che il problema non è solo messinese. In questo momento sono 73 i Comuni della provincia che attendono il via libera per scaricare i rifiuti. 73 Comuni che da due giorni non possono raccogliere la spazzatura perché altrimenti non saprebbero dove metterla. Anche per questo la Regione dovrebbe imprimere un’accelerata a queste decisioni. Fermo restano che l’improvvisa chiusura di Mazzarrà ha prepotentemente mostrato la grande debolezza dell’intero sistema rifiuti siciliano.

La questione è stata anche al centro dell’incontro di ieri sera tra i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Lillo Oceano, Tonino Genovese e Carmelo Catania, e il Prefetto Stefano Trotta. “Abbiamo chiesto al Prefetto – spiegano – di intervenire e sollecitare le istituzioni preposte a fronteggiare la situazione di emergenza che si è creata e a rappresentare all'assessore regionale la necessità di affrontare, personalmente e con immediatezza, la situazione di emergenza che si è prodotta in provincia Messina”. Il Prefetto ha comunicato ai rappresentanti sindacali che ha già sollecitato l'accelerazione degli iter autorizzativi per il conferimento in discarica e si è impegnato a rappresentare al Governo regionale le preoccupazioni evidenziate da Cgil, Cisl e Uil in ordine alla emergenza e alle ricadute che potrebbero determinarsi sulla cittadinanza e sui lavoratori.

Francesca Stornante