Messina senz’acqua: lavori in corso a Calatabiano. ECCO LE ZONE CON DISTRIBUZIONE RAZIONATA

LE ZONE COPERTE DALLA DISTRIBUZIONE RAZIONATA: Bordonaro, Cumia, Pezzolo, Santa Margherita, Mili San Pietro, Sant'Agata, Pace, Santo Stefano, Santa Lucia, Rodia, Spartà, San Saba, parte alta di Faro Superiore, parte alta di Sperone, centro città da Contesse fino a via Tommaso Cannizzaro, piazza Castronovo, viale Principe Umberto e circonvallazione fino al viale Boccetta.

LE ZONE NON COPERTE DALLA DISTRIBUZIONE: Via Torrente Trapani, Santo, Torre Vittoria, San Licandro, Panoramica, Ganzirri, Paradiso, Torre Faro, parte bassa di Faro Superiore, parte bassa di Sperone, Cep, Minissale, Tremestieri, Giampilieri, parte alta di Gravitelli, viale della Libertà, via Garibaldi, Papardo, Ritiro (il pozzo viene impiegato per fornitura autobotti), Masse, Castanea e Annunziata alta.

AGGIORNAMENTO ORE 18: Il bypass tra Alcantara e Fiumefreddo verrà realizzato a Forza d'Agrò e non ad Alì, a causa delle migliori condizioni del terreno. I lavori potrebbero cominciare domattina.

AGGIORNAMENTO DALLA PREFETTURA: Dal vertice sono emerse le prime soluzioni tampone. Da un lato l'ingegnere La Rosa cercherà di attivare, di concerto con il direttore tecnico di Siciliacque, la possibilità di realizzare il by pass di collegamento tra condotta dell'Alcantara e quella di Fiumefreddo (in questo caso servono circa 48 ore) dall'altro si lavora alle tubature di Fiumefreddo ed infine si cerca di studiare soluzioni tampone per distrbuire l'acqua in una città allo stremo (come autobotti e navi cisterna). In prefettura si sono riuniti amministrazione, sindacati, vertici delle aziende ospedaliere, rappresentanti dei quartieri, vertici dell'Amam. Fuori dal Palazzo del governo c'è chi protesta, ed anche i presidenti delle circoscrizioni hanno contestato il fatto di non aver potuto partecipare al vertice. Si sta lavorando soltanto alle soluzion tampone, come ad esempio la possibilità di utilizzare navi cisterne ipotesi questa che comporta comunque almeno altri 2 giorni di attesa. Il Comune e l'Amam continuano ad invitare i messinesi a denunciare quanti si propongono per la vendita di acqua con autobotti, perchè la fonte unica di approvvigionamento è il Comune e i punti di distribuzione individuati. L'amministrazione non ha autorizzato alcuna autobotte esterna.

Doveva essere il giorno del ritorno alla normalità, si è trasformato nel giorno più nefasto. Sin da subito si torna a lavorare anche di notte a Calatabiano, lì dove il terreno frana continuamente sulla condotta idrica, e si proveranno i salti mortali per concludere entro tre o quattro giorni. Ma la valutazione più vicina alla realtà, a caldo, prevede almeno altri cinque giorni di stop, dunque fino a lunedì.

TERMINI: “STOP NECESSARIO. A RISCHIO SIA LA CONDUTTURA SIA CALATABIANO”

E’ quanto hanno spiegato in conferenza stampa i vertici dell’Amam, a partire dal presidente Leonardo Termini: “Martedì sera le pompe del Fiumefreddo spingevano acqua verso la città ma i test ci hanno detto che non si riusciva a raggiungere un flusso continuo e costante. In sopralluogo, abbiamo visto altri movimenti del terreno che mettevano a rischio sia la conduttura sia la comunità di Calatabiano. Alle 16.45 abbiamo notato uno spostamento di circa 1 centimetro e mezzo del terreno e della conduttura, che subiva tensioni ed è stato necessario svuotarla. In più domani è prevista pioggia e sabato ancora più forte, potrebbero esserci altri danni al terreno. Sui tempi, potremo essere più precisi dopo il vertice in Prefettura”.

LA ROSA: “SERVONO ALTRI LAVORI PERCHE’ C’E’ UN ENORME MASSA DI TERRENO IN MOVIMENTO”

Gli aspetti tecnici sono stati approfonditi dal direttore generale dell’Amam, Luigi La Rosa: “Tutto il versante è in frana. Speravamo che la realizzazione di saldature rinforzate avrebbe consentito una portata idrica sufficiente, anche ridotta, ma poi un enorme massa di terreno in movimento continuava a spingere sulla condotta determinando uno spostamento verso nord. Purtroppo la situazione sarà la stessa dei giorni scorsi, con a disposizione solo l’acqua della Santissima e dei pozzi, ma stiamo valutando più soluzioni per ridurre i disagi al minimo possibile. Sappiamo che ci sono privati che forniscono acqua, ma non possono farlo. O meglio, dovrebbe venire all’Amam e pagare una bolletta di carico. Se siete a conoscenza di favoritismi o di vendita al mercato nero denunciateli”.

SOLUZIONE 1 – IN CORSO A CALATABIANO I LAVORI SULLA CONDOTTA DEL FIUMEFREDDO. DURATA PREVISTA 5 GIORNI

“L’obiettivo – ha proseguito La Rosa – è quello di trovare soluzioni immediate almeno per un primo rifornimento, anche se non pieno, sufficiente a garantire un paio d’ore di acqua al giorno. Dopo il sopralluogo con il geologo e il geotecnico, si è deciso di liberare la condotta dal terreno che la circonda e riportarla alla luce scaricando le tensioni che il terreno provoca. Dovrà essere un lavoro costante perché il terreno tornerà a spingere. Una volta liberata la condotta, verranno realizzate saldature di rinforzo delle giunture che insistono ogni 12 metri e poi opere di consolidamento più importanti, vale a dire palificate da piantare nel substrato roccioso e agganciare, creando punti fissi che non dovrebbero subire variazioni neanche sotto spinta. A quel punto potrà essere immesso un primo quantitativo d’acqua e garantire un minimo sufficiente, prima delle operazioni definitive per la portata massima. All’impresa Trovato, che ha lavorato finora, si aggiunge anche l’impresa Celesti, entrambe di Messina”.

SOLUZIONE 2 – COLLEGAMENTO AD Alì TRA CONDOTTE ALCANTARA E FIUMEFREDDO. TEMPI DA VALUTARE, DA 3 A 10 GIORNI

Termini ha contattato telefonicamente l’amministratore delegato di Siciliacque, Stefano Albani, e già oggi è previsto un incontro per verificare la possibilità di realizzare un collegamento tra le condutture di Alcantara e Fiumefreddo ad Alì. Proprio in quel punto, infatti, qualche anno fa, la conduttura dell’Alcantara, che ha un diametro di 75 centimetri, è stata danneggiata e mai ripristinata, se non con un piccolo bypass, da circa 20 centimetri, per servire il Comune di Scaletta con una portata di circa 20 litri al secondo, la metà dei quali è di troppo e viene scaricata nel torrente Giampilieri. Una quantità irrisoria per Messina, ecco perché diventa necessario creare un nuovo collegamento, tenendo presente le difficoltà di passare da una conduttura di 75 centimetri (l’Alcantara) ad una di 1 metro (il Fiumefreddo). La conduttura dell’Alcantara è interrotta anche a Santa Margherita ma questo non influirebbe visto che verrebbe utilizzata solo fino ad Alì mentre da Alì a Messina verrebbe sfruttata quella del Fiumefreddo. I tempi? “Sono da valutare – conclude La Rosa – in funzione dei luoghi e della distanza tra le due tubazioni. Potrebbero essere variabili da 3 a 10 giorni. In ogni caso è un intervento utile anche per il futuro, perché consentirebbe di riutilizzare la condotta dell’Alcantara fino ad Alì e poi di fare arrivare l’acqua a Messina tramite la condotta del Fiumefreddo”.

ACCORINTI: “CHIEDEREMO LO STATO DI CALAMITA’ NATURALE”

In conclusione, è intervenuto anche il sindaco Accorinti: “Queste sono le conseguenze del dissesto idrogeologico. Chiederemo la dichiarazione di stato di calamità naturale perché riteniamo ci siano i presupposti. Lo Stato deve intervenire come ha fatto altrove, senza fare due pesi e due misure. Stavo per partire per Torino, dove c’è l’assemblea dell’Anci, e avrei avuto l’occasione di parlare con più ministri, ma sono rimasto per l’emergenza. Purtroppo, se ancora non ci sarà acqua, scuole e uffici resteranno chiusi e saranno aperti solo i servizi essenziali”.

(Marco Ipsale)