Nervi tesissimi a Messinambiente, si è fermata la raccolta rifiuti. Calabrò: “Denuncerò tutto”

Raccolta ferma. Da domenica sera i mezzi di Messinambiente non hanno più effettuato la raccolta dei rifiuti in città. Messina si è svegliata in mezzo a cumuli di immondizia,nelle prossime ore però sarà anche peggio. Due giorni di spazzatura lasciata nei cassonetti si traduce in oltre 500 tonnellate di rifiuti per le strade. Un incubo che si sperava di scongiurare ma in cui la città è di nuovo piombata. A bloccare tutto la “grave insubordinazione”, così l’ha definita il commissario di Messinambiente Giovanni Calabrò, di 7 lavoratori che ieri si sono rifiutati di effettuare il secondo turno di trasporto in discarica. Risultato: 7 autoarticolati stracolmi di spazzatura rimasti fermi e Pace e tutti gli articolati della società altrettanto pieni e parcheggiati in autocentro in via Salandra. Senza quel secondo viaggio verso Motta S. Anastasia i mezzi per la raccolta sono rimasti pieni, mandando in tilt tutti i servizi che erano stati programmati per ieri sera e oggi, nonostante il turno di chiusura della discarica.

“La saldezza di nervi che avevamo chiesto ai lavoratori non c’è stata e quello che è successo è molto grave. Un gruppo di dipendenti si è rifiutato di effettuare il proprio lavoro, determinando conseguenze gravissime per la società e per la città che adesso andrà incontro ad una inevitabile emergenza rifiuti” dice Calabrò che questa volta non farà sconti a nessuno. “I lavoratori sono stati immediatamente sospesi per il grave atto di insubordinazione perpetrato. Domani attenderò le relazioni dei responsabili, ma si tratta chiaramente di interruzione di pubblico servizio. Denuncerò tutto anche all’Autorità giudiziaria”.

Calabrò non è dunque riuscito a scongiurare lo stop dei servizi, nonostante i salti mortali di questi giorni e nonostante la grande pazienza dei lavoratori che fino a ieri avevano stretto i denti. Dovevano ricevere lo stipendio già nei giorni scorsi, poi venerdì a Palazzo Zanca l’ennesimo intoppo che aveva bloccato la liquidazione delle somme necessarie per pagare retribuzioni e fornitori. La soluzione tampone della transazione, grazie alla quale a Messinambiente sono stati comunque garantiti i soldi anche in assenza del bilancio 2015, non ha funzionato nei tempi che Calabrò e i lavoratori si erano augurati. Era stata chiesta pazienza. Dal Comune avevano assicurato che martedì mattina i soldi sarebbero stati materialmente a disposizione della società di via Dogali. A quanto pare però i nervi sono saltati prima. E insieme a loro anche la raccolta rifiuti.

L’assessore Daniele Ialacqua si sfoga su Facebook: “Tanto tuonò che piovve. Il tifo per l’emergenza rifiuti raccoglie i primi frutti” scrive l’assessore ritenendo che qualcuno stesse tifando per ritrovarsi in una città di nuovo stracolma di immondizia. “Bisognerà accertare tutti i contorni di questa vicenda, visto che si sapeva che i lavoratori di Messinambiente sarebbero stati gli unici ad avere certezza di ricevere lo stipendio la prossima settimana, seppure in ritardo, e la quasi totalità dei lavoratori è stata paziente e responsabile, tranne quei pochi che con il loro rifiuto hanno reso vano lo sforzo ed il lavoro dei propri compagni, del liquidatore, del comune, della città. E' un momento difficile per la nostra città, non si può accettare che qualcuno remi contro”.

Francesca Stornante