Da domani discarica chiusa, ma non si sa neanche chi effettuerà la raccolta da stasera

Quattro note datate 5, 9 e 23 agosto, una serie di incontri in Prefettura, rassicurazioni, impegni, una seduta di Consiglio Comunale convocata in fretta e furia alla vigilia di ferragosto, una delibera che è stato il primo banco di prova dell’amministrazione Accorinti e che è diventata motivo di scontri sia dentro Palazzo Zanca che fuori. In sintesi è questo l’excursus che ha portato alla comunicazione che il presidente di Tirrenoambiente, società che gestisce la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, ha inviato in queste ore al Sindaco Renato Accorinti, all’Ato3 che da domani cessa ogni sua funzione operativa, agli Assessori regionali Nicolò Marino e Marco Lupo, al Prefetto Stefano Trotta, alla Procura di Messina. Una nota che fa precipitare la città in emergenza perché annuncia, senza mezzi termini, il pericolo che si è cercato di evitare in ogni modo in queste settimane: la chiusura della discarica. E’ passato troppo tempo e risultati non ne sono giunti, per questo Tirrenoambiente ha messo nero su bianco che “a far data dal 1 ottobre 2013 non potremo più accettare i conferimenti dei rifiuti di provenienza dal Comune di Messina”.

Da domattina dunque Messina troverà i cancelli della discarica chiusi, nella nota il Presidente Antonello Crisafulli fornisce anche tutte le motivazioni. Il primo punto è naturalmente la mancata presentazione della delibera sui debiti fuori bilancio con l’Ato3 attraverso la quale il Comune chiede l’accesso al Fondo di rotazione della Regione per l’estinzione dei debiti. Fondo da cui arriverebbero le risorse per colmare il monte debitorio che è stato nel tempo accumulato con Tirrenoambiente. Ma questo non è l’unico punto. Crisafulli scrive che “il Comune di Messina è ad oggi inadempiente al pagamento del residuo importo di € 3.518.832,48 sulla Transazione sottoscritta il 28/0212007”, ricorda che “ad oggi il debito di ATOME3 S.p.a. in liquidazione nei confronti di Tirrenoambiente S.p.a., per il solo anno 2013, ammonta a € 4.042.229,87, relativo alle fatture già scadute, per i conferimenti eseguiti presso la discarica nel periodo aprile-agosto 2013”.

Crisafulli spiega dunque che il pagamento mai effettuato della Transazione e la mancata attivazione della procedura per l'ottenimento delle risorse provenienti dal Fondo di Rotazione, nonché l'inadempimento di ATOME3 S.p.a. in Liquidazione al pagamento delle fatture scadute, non consentono di fare fronte ai costi di gestione né di completare gli investimenti avviati. Ecco perché la discarica da domattina chiude i battenti.

Una tegola che si abbatte su Palazzo Zanca ma che si va solo ad aggiungere ad una serie di problemi che comunque si sta tentando di affrontare. Da domani, infatti, si chiude l’era Ato e dunque anche l’Ato3 non avrà più alcun potere gestionale. Sembrava che oggi dovesse arrivare da un momento all’altro la firma del Sindaco per attivare le procedure di emergenza e affidare direttamente a Messinambiente la raccolta almeno fino all’insediamento del Commissario che la Regione ha inviato. Un passaggio che era sembrato quasi scontato e che invece così non si è rivelato. Nel pomeriggio ore concitate tra Palazzo Zanca e la Prefettura, dove sono andati a discutere il Sindaco e l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua. Al momento non solo la discarica sarà chiusa, ma non si sa chi questa notte effettuerà la raccolta. Il rischio che domani le strade si trovino colme di rifiuti si fa sempre più concreto.

Francesca Stornante