Estate 2015, cartoline da Messina: quando la spazzatura tiene in ostaggio la città. LE FOTO

Cassonetti pieni di immondizia, sacchi accatastati ai bordi delle strade, sporcizia. In questi giorni lo spettacolo è più o meno lo stesso ovunque. Da nord a sud della città è un susseguirsi di cartoline poco edificanti e poco gradite ai cittadini che, a distanza di due anni, non hanno digerito la vecchia Tares e oggi Tari e che non ci stanno a pagare un servizio rifiuti da 41 milioni di euro per ritrovarsi nel bel mezzo di una vera e propria emergenza. Il commissario di Messinambiente Alessio Ciacci garantisce che entro il fine settimana si provvederà ad eliminare la spazzatura dalle zone ritenute in questo momento più critiche: statale 113, villaggi balneari della zona nord, via panoramica e tutte quelle aree in cui c’è un’alta densità abitativa. Poi servirà qualche altro giorno per tornare ad una condizione di normalità in tutto il resto della città. Intanto però guardando le immagini si ha l’impressione che il lavoro di Messinambiente sarà molto più lungo. E si scopre immediatamente che i messinesi proprio non sanno rinunciare alla cara vecchia abitudine di lasciare accanto ai cassonetti di tutto e di più: materiali di risulta di cantiere, enormi sacchi neri riempiti da qualcheno che ha fatto scerbatura nel giardino e ovviamente divani e materassi, gli immancabili complementi d’arredo che trasformano i marciapiedi nella succursale di un mobilificio.

Ciacci ci tiene a precisare i motivi di questa emergenza che si è palesata in modo prepotente negli ultimi giorni: “Ieri per mezza giornata la discarica Oikos di Motta S. Anastasia è rimasta chiusa perché la proroga dell’ordinanza del presidente della Regione era arrivata il giorno precedente . Questo ci ha costretti a saltare numerosi turni di raccolta e basta pochissimo per vedere la città piena di spazzatura, considerato che ieri abbiamo portato in discarica solo 80 tonnellate rispetto alle 280 che ogni giorno la città produce. Una parte l’abbiamo stoccata nella piattaforma di Pace ma non potendo fare i viaggi verso la discarica in poche ore una buona parte dei rifiuti è rimasta per strada”.

Ma il problema discarica, tra l’altro legato solo a ieri, non è l’unico a creare intoppi. Ci sono i mezzi troppo vecchi che fanno il via vai dalle officine, mezzi che si guastano un giorno sì e uno no, mezzi che non sono più sufficienti a fronteggiare la domanda di servizi di una città estesa come Messina. Tra l’altro, ricorda il liquidatore, le condizioni attuali di Messinambiente e la vita brevissima che ha davanti, non consentono di fare il benchè minimo acquisto, quando invece sarebbe fondamentale investire sull’acquisto di nuovi mezzi.

L’emergenza però non nasce certo oggi, anzi si trascina da qualche giorno e anche in questo caso il motivo sembrerebbe legato alla discarica. Una decina di giorni fa, infatti, i mezzi messinesi di Messinambiente si sono ritrovati dietro i cancelli della Oikos impossibilitati a scaricare i rifiuti. Una chiusura improvvisa e solo nei confronti di Messina, messa in atto dai vertici della Okos perché Palazzo Zanca non aveva corrisposto la rata mensile per il conferimento in discarica. In passato accadeva spesso con la discarica di Mazzarrà e tante volte capitò che i lavoratori di Messinambiente si ritrovarono i cancelli sbarrati perché il Comune non pagava. Il problema con la società che gestisce la discarica è stato superato già nei giorni scorsi, rimangono però ancora le conseguenze da scontare che si sommano allo stop che si è verificato ieri.

A tal proposito, sulla scia di quanto chiesto ieri da Libero Gioveni sul fronte Tari, CittadinanzAttiva si rivolge al Consiglio Comunale spronandoli a pretendere dal Sindaco, dalla Giunta, dal Direttore Generale e dai Dirigenti Responsabili, l'applicazione del comma 20 dell’art. 14 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 che ha previsto che "il tributo è dovuto nella misura massima del 20 per cento della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonchè di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi".

Mesinambiente proverà a lavorare a ritmi serrati per far uscire la città da questa emergenza, Ciacci però non perde la fiducia e sorride ai dati che arrivano dalla raccolta porta a porta e che confermano una progressiva crescita delle percentuali legate al porta a porta. Nel giro di poche settimane inoltre dovrebbe chiudersi l’acquisto dei 3 nuovi mezzi e dei cestini per la differenziata che Messinambiente potrà avere grazie al contributo Comieco. Per quanto riguarda i mezzi sono già state presentate 8 offerte e tutta la procedura dovrebbe chiudersi nel giro di un mese e mezzo. I contenitori saranno invece acquistati su piattaforma Consip, anche questo iter è al vaglio degli amministratori, e si conta di avere in città i nuovi contenitori nel giro di 3 settimane. Mezzi e strumenti necessari per ampliare ad altri 15 abitanti un secondo step del porta a porta.

Notizie sicuramente positive ma che non consolano chi ogni giorno si affaccia al balcone ed è costretto a vivere con la puzza a pochi metri e con uno spettacolo di certo non degno di una città come Messina.

Francesca Stornante