Piattaforma di Pace: l’assessore Ialacqua getta acqua sul fuoco

Su Pace l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua getta acqua sul fuoco e rassicura su tempi e su risposte efficaci e rapide, anche se la situazione, al momento, è tutta in divenire. “Entro un paio di settimane Messinambiente sarà in grado di adottare le prescrizioni indicate da Provincia, Asp e Arpa dopo il secondo sopralluogo-spiega l’esponente dell’amministrazione Accorinti- Non dovrebbero esserci molte difficoltà, perché le nuove prescrizioni sono diverse rispetto alle prime e più facilmente risolvibili, come ad esempio la gestione della viabilità all’interno della piattaforma. Ma non ci sono problemi con le infiltrazioni di percolato, né quelli legati al tempo di permanenza all’interno della piattaforma. In ogni caso Messinambiente ha presentato il progetto alla Regione, adesso non resta che aspettare i tempi tecnici, quanto alle prescrizioni saranno rispettate dalla società in tempi brevi”.

Nel frattempo però l’ordinanza di Pasqua con la quale il sindaco disponeva per l’utilizzo di Pace per lo stoccaggio non è stata ancora modificata nonostante le due relazioni, seguite a due ispezioni e nonostante i rilievi emersi da entrambe.

Quindi secondo l’assessore le nuove prescrizioni indicate da Provincia, Asp ed Arpa sono di “più semplice adozione” rispetto alle precedenti. Certo è che nella relazione, inviata anche alla Procura, si fa riferimento alle “condizioni di sicurezza per i lavoratori che per il contesto ambientale del sito” e che a quanto pare in questo momento non sarebbero garantite. Messinambiente ha assicuato che provvederà anche su queste ultime richieste, nel giro di alcune settimane. I riflettori restano però accesi, sia sulla gara d’appalto, quella regionale, che sul futuro di un sito che sembra sempre più destinato a diventare “discarica”, a maggior ragione dopo le bufere che hanno interessato Mazzarrà Sant’Andrea e Motta Sant’Anastasia. Stamane c’è stato un nuovo sopralluogo a Mazzarrà. Quel che sta accadendo però è un vero paradosso. Già, perché alla vigilia di Pasqua, quando il sindaco firmò l’ordinanza, venne giustificata per una situazione ai limiti dell’emergenza rifiuti, pertanto, si disse, l’unica soluzione era scaricare a Pace, “solo temporaneamente e come area di stoccaggio”. A distanza di quattro mesi, dopo due sopralluoghi, polemiche, relazioni finite in Procura la situazione di emergenza è a Pace, con i residenti della zona che ( e non potrebbe essere altrimenti) sono allarmati dagli odori che si sprigionano dalla piattaforma, con gli interventi che vengono effettuati a rilento, con le prescrizioni richieste e che richiederanno tempo, con un progetto in attesa che la Regione batta un colpo e con una gara d’appalto che segnerà il futuro del sito. Nel frattempo la piattaforma assume sempre più la forma di una simil-discarica, in attesa che si trovi una soluzione definitiva. In questo contesto persino l’attesa per untelecomando destinato a mettere in funzione il nastro trasportatore e che si prolunga da due mesi, fa sorridere.

Rosaria Brancato