Accoglienza migranti, alla Pascoli anche 73 bimbi. Fermato lo scafista. FOTOGALLERY

La prima immagine che hanno avuto davanti gli occhi é stata il front line cittadino, i palazzi affacciati sul mare, sulla spiaggia di Paradiso. I loro occhi gonfi e stanchi, peró, lasciano immaginare scene molto lontane da quelle paradisiache. Sono 73 i bimbi a bordo della petroliera, sbarcati sulla terraferma poco prima delle 17. Hanno quasi tutti tra i due e gli otto anni, ma c'é anche un neonato, allattato da una giovane donna.

Per loro, come per gli adulti, si sono aperti i cancelli della media Pascoli: i letti dei bimbi sono stati allestiti nel seminterrato dello stabile, appositamente riservato ai minori, alle mamme ed alle donne incinte: altri i due i piani occupati, con 120 posti letto per piano.

Per rifornire i serbatoi della scuola, alla Pascoli è stata fatta arrivare un autobotte e il Comune ha lavorato in sinergia con l'Amam per garantire l'approvvigionamento continuo di tutto lo stabile. Per tutto il pomeriggio non si sono fermati un attimo gli uomini della Protezione civile, aiutati dai volontari. Ha offerto la propria totale collaborazione il preside dell'Istituto comprensivo "Pascoli- Crispi", Gianfranco Rosso. Per l'amministrazione presenti sul posto gli assessori Mantineo e De Cola e la super operativa Clelia Marano, che ormai da mesi si occupa di gestire al meglio le fasi dell'accoglienza. In prima linea a dare il proprio aiuto per gestire la fase organizzativa anche il consigliere comunale del Pd Nicola Cucinotta. La sorveglianza è affidata a carabinieri, polizia e guardia di finanza.

All'arrivo nei locali della scuola Pascoli, i migranti sono stati raccolti per nuclei familiari o per tribù. Nelle aule trasformate in stanze sono stati sistemati letti a castello oppure singoli. Ovunque occhi impauriti ma anche tanta voglia di normalità: c'è chi chiede di poter fare una doccia, chi di bere un po’ di latte, chi vuole una scheda telefonica o il wi-fi. E' il primo momento di "pace" dopo tanto orrore. Nel seminterrato c'è anche il teatro, diventato una grande stanza per accogliere i nuovi arrivi.

Quasi fosse un normale giorno di scuola, in una normale scena di vita quotidiana, un bimbo tra i 6 e gli 8 anni scrive nella lavagna lasciata in una delle aule trasformate in stanza da letto e lo fa con la stessa naturalezza con cui l’avrebbe fatto un suo coetaneo che non ha vissuto il dramma di un viaggio estenuante in condizioni disumane e senza una meta precisa.

Intorno a lui volontari distribuiscono biscotti a piccoli e grandi. I banchi e le sedie sono stati accatastati nei corridoi per far spazio ai letti e trasformare le aule in camere. Basta accennare un sorriso per vederlo subito ricambiato. Per tutti loro questo è comunque l'inizio di una nuova vita alla quale sorridere.

Man mano che le famiglie trovavano sistemazione continuavano ad arrivare dal molo bus Atm con altri migranti.

In serata il Comune ha risolto anche il problema delle docce, sono state messe a disposizione quelle della palestra Juvara, anche se in un primo momento sembravano essere sorti problemi di sicurezza. I migranti sono stati fatti uscire dalla scuola 10 per volta, con priorità per donne e bambini.

Grazie al lavoro incessante dei volontari, la scuola è stata rifornita di coperte, vivande, abiti ma dalla di Comunità Sant'Egidio lanciano un appello e chiedono scarpe, soprattutto per uomo, di tutte le misure. Servono anche latte, vestiti per bimbi piccoli e carta igienica.(DLT)