Accorinti: “No ai tir. È la battaglia delle battaglie”

“Aspettavo questo momento da vent’anni. Siamo partiti in pochissimi ed eravamo visti con sospetto, poi le nostre idee si sono fatte strada e abbiamo dato l’input a tanti fino ad arrivare a scendere in piazza come mai era stato fatto per nessun’altra lotta in città, forse solo per quella contro il Ponte. Anche questo è un evento epocale, così siete contenti”, scherza Accorinti, ma per il resto non scherza affatto ed è anzi più deciso che mai.IN ALLEGATO IL VIDEO

Nel corso della conferenza stampa post ordinanza anti tir, il sindaco spiega i motivi della scelta. “E’ la battaglia delle battaglie per rifondare la città, ed è ancora in corso. E’ una totale anomalia, un orrore che i tir di tutta Italia passino per il cuore della città e poi dobbiamo piangere le persone che ci restano sotto. Ricordo in particolare Bianca Di Stefano, perché sono rimasto con la famiglia quando abbiamo avuto la notizia. Dopo tanto dolore, adesso abbiamo la gioia di fare percorsi nuovi per rappresentare degnamente la città. Faccio e farò mille errori ma non appartengo a padrini né a padroni e lavoro solo per i diritti, la dignità, la vivibilità e l’incolumità. Questa diventa la nostra carta costituzionale, alla quale tutti ci dobbiamo attenere, dal singolo cittadino a qualunque gruppo che crea lavoro. Di solito ci sono sempre pro e contro. Quando ho inviato la lettera ai Franza, invece, tutti erano a favore. E’ un qualcosa che ha unito tutti e mi meraviglio se c’è ancora qualcuno che non lo capisce. Non vedo l’ora di andare in Consiglio comunale, sarà un bel banco di prova, una lotta da condividere per non tradire nessun cittadino”.

Poi il passaggio sui rapporti con gli armatori. “I rapporti personali sono buonissimi ed il confronto è stato sempre civile senza alcuna violenza verbale. La diversità di vedute ci può anche stare. Avevo chiesto loro di fare questa battaglia insieme. Chiunque faccia impresa può e deve farlo rispettando l’ambiente e le persone. Volevo condividere questo cambio di rotta. Se si tratta di soli 40 tir al giorno e per soli 20 o 30 giorni lavorativi, perché non fare un salto in avanti insieme? Perché non dare una svolta per rifondare la città sulle basi del rispetto dell’essere umano?”.

Caronte e Tourist la pensa diversamente e potrebbe profilarsi un ricorso al Tar. “Non mi fanno paura i ricorsi – prosegue Accorinti -. Si può anche perdere in tribunale ma non si può perdere con i cittadini e cedere alle pressioni. Se lo ritengono, avranno il diritto di fare ricorso, ma la nostra vittoria è già ottenuta perché abbiamo fatto un percorso pulito, con la gente che ci ferma per strada e ci chiede di andare avanti perché finalmente si sente rappresentata dopo essere stata schiacciata per anni da qualunque tipo di potere forte”.

Un cenno, infine, al porto di Tremestieri. “Da qualche parte i tir devono passare – conclude il sindaco – ma è una sofferenza che si protrarrà ancora per pochi giorni perché mi informano che a Tremestieri c’è già la gettata pronta. Tra poco mi diranno il giorno preciso in cui inizierà il dragaggio. Poi si potrà finalmente riaprire”.

(Marco Ipsale)