Porto di Tremestieri… rimandato a settembre

La speranza era quella di chiudere la partita definitivamente. Non è stato così e, complice il mese di agosto, passerà ancora almeno un mese, se non di più, perché il risultato possa essere raggiunto. Se si vuol guardare il bicchiere mezzo pieno, allora c’è da dire che è stata fatta ulteriormente chiarezza verso la strada che dovrà portare all’avvio dei lavori di ampliamento del porto di Tremestieri; per i pessimisti, invece, si è trattato dell’ennesima riunione interlocutoria e il timore, a questo punto, è che il cantiere non verrà aperto neppure entro fine anno.

Risolto il nodo dell’ampliamento della circoscrizione dell’Autorità Portuale (il decreto è stato firmato ed è in pubblicazione, poi sarà trasmesso all’Authority e si farà il verbale di consegna), i problemi da affrontare sono sempre gli stessi due: la conferma dei finanziamenti e l’affidamento dei poteri speciali. Su entrambi i fronti non ci sono novità ufficiali, anche se sono stati stabiliti i prossimi passi da seguire. E’ questo l’esito del nuovo incontro che si è tenuto nella sede del Ministero delle Infrastrutture, al quale hanno partecipato, per il ministero, i dirigenti Mariateresa Di Matteo e Alessandro Franchi, per il dipartimento Protezione civile, Anna Laura Caputo, per il provveditorato Interregionale Opere Pubbliche, Giovanni Coppola, per la Regione Siciliana il dirigente Fulvio Bellomo del dipartimento Infrastrutture, insieme ad Elisabetta Piazza, e per l'Autorità portuale di Messina il presidente Antonino De Simone, il dirigente Ettore Gentile e il segretario generale Francesco Di Sarcina.

Proprio con Di Sarcina abbiamo fatto ancora una volta il punto della situazione.

I FINANZIAMENTI

Per recuperare i fondi del mutuo con la banca Dexia, in scadenza a dicembre, interverrà il Ministero. Il prestito sarà estinto e le somme trasferite in contabilità speciale al Comune, una strada già seguita in altra occasione a favore dell’Autorità Portuale di Catania. Si tratta di una cifra certa compresa tra 28 e 29 milioni e di altri 6 o 7 milioni finiti in perenzione. “Ci hanno assicurato – spiega il segretario generale dell’Authority messinese – che sarà fatta una velocissima verifica per mettere a disposizione i soldi sicuri e per recuperare il più possibile di quelli in perenzione. Sarebbe il modo migliore per aiutarci, con un vantaggio anche per loro stessi, che eviterebbero di pagare gli interessi. Considerate le ferie di agosto, sapremo qualcosa ai primi di settembre, quando speriamo di avere il finanziamento ufficiale”.

Addio, invece, alle somme originariamente previste dal Provveditorato Opere Pubbliche, 10 milioni in un primo momento, poi 6 e mezzo. “E’ stato accertato che quei fondi non ci sono più – prosegue Di Sarcina – e per recuperarli servirebbero i salti mortali”.

C’è poi il contributo economico della Regione, non 18 milioni, come detto fino alla scorsa riunione, ma 16, anche questi non ancora decretati, pur se ne è stata confermata nuovamente la disponibilità. Tutto è però collegato alla concessione dei poteri speciali perché la Regione ha intenzione di fornire le somme solo nel momento in cui sarà chiaro chi gestirà l’appalto.

Quando saranno ufficiali sia il finanziamento ministeriale sia quello regionale, il quadro sarà finalmente definito: 28 + 16 + i 15 milioni garantiti dall’Autorità Portuale. Il totale è di 59 milioni, rispetto ai 72 necessari per l’ampliamento del porto. Lo “scarto” è di 13 milioni, cifra che potrebbe essere recuperata per metà coi fondi finiti in perenzione e per l’altra metà con un ulteriore contributo economico dell’Authority.

I POTERI SPECIALI

“La Protezione Civile – riprende Di Sarcina – ha detto che la vecchia ordinanza è decaduta e non più riattivabile, quindi ne serve una nuova. Il sindaco chiederà subito al presidente Crocetta di farsi promotore presso la Protezione Civile nazionale e il presidente del Consiglio dei ministri per riformulare ex novo i poteri speciali visto che, se la via amministrativa è stata estinta, non è ancora estinta l’emergenza traffico. I dirigenti del Ministero hanno ribadito che c’è la volontà di risolvere il problema e di nominare un nuovo commissario delegato. Un’altra strada eventualmente perseguibile è quella adottata per l’Autorità Portuale di Taranto, sfruttando una norma vigente che, per realizzare opere di valenza strategica nazionale, consente al ministro di dare particolari facoltà acceleratorie. Ma prima è necessario che il porto di Tremestieri rientri in quest’elenco di opere”.

Se, dunque, il sindaco Accorinti aveva parlato di “importanti passi in avanti” (VEDI QUI), Di Sarcina è invece più cauto: “Il fatto che l’interlocuzione continui e gli impegni siano confermati è sì un passo in avanti ma bisognerà ancora insistere e ci saranno altri incontri prima di poter risolvere tutto definitivamente”. A settembre si scriverà la parola fine? “Non posso dirlo perché non dipende da noi – risponde –. Solo una nuova ordinanza potrà dare senso alla vecchia per poter finalmente risolvere l’emergenza traffico e di questo ne sono tutti consapevoli. Ma quanto tempo servirà non lo sappiamo”.

RIFORMA AUTORITA’ PORTUALI

Nella riforma della Pubblica Amministrazione appena approvata, c’è la delega al Governo a procedere con una serie di accorpamenti di enti tramite legge delega, con decreto del presidente del Consiglio, e non tramite legge ordinaria. Tra questi, anche la riforma delle Autorità Portuali. Per Messina, l’ipotesi di unione con Gioia Tauro o con il distretto della Sicilia orientale e il “sogno” di un’Authority dello Stretto indipendente, che comprenda anche i porti di Reggio e Villa. “A settembre ci sarà una prima proposta di accorpamenti – conclude Di Sarcina – e credo che la partita sia ancora tutta da giocare. Lo scorso 31 luglio, in Commissione Trasporti alla Camera, il ministro Delrio ha affermato che le modalità sono da decidere e saranno individuate sulla base di una concertazione con le istituzioni locali. Fino ad allora, tutte le svariate possibilità saranno solo voci senza riscontri concreti”.

(Marco Ipsale)