Fiera, i lavoratori a D’Amore: “Già che c’è dica tutta la verità”

“Fa bene l’ex commissario D’Amore a dire che è l’ultima volta che parla di Fiera. Da cittadino ha da dire molte cose, ma da commissario fa molta confusione”. I dipendenti dell’Ente sciolto dalla Regione Giovanni Bitto, Patrizia Calabrò, Giuseppe Cappellino, Maria Certo, Antonino Femrinò, Salvatore Ferro, Domenico Di Mento Salvatore Minutoli, Antonia Mondo, Francesco Romeo, Marco Romanzo e Rosa Previti, rispediscono al mittente le contestazioni punto per punto e si dicono pronti a rivolgersi a tutte le sedi competenti.

“E’ commovente la massima fedeltà dimostrata da D’Amore a Lombardo. Un attaccamento cieco che fa dimenticare però che solo la Regione ha il potere di sciogliere un Ente e che lo ha fatto tenendo conto di una relazione dello stesso commissario e di una proposta dell’assessore Venturi. Tra l’altro è nota a tutti l’attitudine alle imposizioni di Lombardo, come si può pensare che Venturi abbia fatto tutto da solo?”.

In realtà c’è anche da aggiungere che la delibera di scioglimento porta la firma proprio di Lombardo ed è da escludere che l’ex governatore sia abituato a firmare documenti senza leggerli. I lavoratori inoltre ricordano come per il sindacato lo scioglimento sia stato sempre considerato come l’ultima ratio.

D’Amore oggi non può dirsi estraneo ai giochi di potere-si legge nel comunicato- anzi, così come gli altri Commissari che si sono succeduti negli ultimi 12 anni ha contribuito a fare la sua parte. Forse non assunzioni, ma incarichi e consulenze a professionisti amici, personaggi chiamati a ricoprire posti strategici e non certo mansioni esecutive. Visto che è in vena di confessioni perché non dice nulla sui benefici apportati alla città dai suoi manager a fonte dei compensi e delle spese per le trasferte e l’ospitalità? E le assunzioni a contratto di persone a discapito di alcune figure interne?”

Il documento del personale affronta poi la vicenda delle manifestazioni fieristiche che oggi vengono finanziate per la partecipazione a bandi regionali. Secondo i lavoratori dal 2009, quando si è insediato D’Amore, sono stati presentati bandi ai diversi assessorati per decine di progetti per la promozione dei prodotti d’eccellenza, puntualmente ignorati.

“L’ultimo atto di strumentalizzazione dei dipendenti- continua il documento-che a volte servono e a volte no, è stata l’organizzazione della Campionaria dalla quale i lavoratori sono stati estromessi. Da questa manifestazione abbiamo ottenuto il saldo solo di una mensilità e mezzo, ma sono stati disposti pagamenti a professionisti per prestazioni occasionali, a discrezionalità del commissario. Anzi in quell’occasione D’Amore ha provveduto a liquidarsi anche le sue spettanze fino a novembre 2011. Noi chiediamo solo di lavorare ed avere uno stipendio sicuro. A ciascuno la sua parte, invece la situazione è tale che nessuno sa qual è la sua parte e men che meno la sa fare”.

Rosaria Brancato