Cda del Teatro: tempi brevi per i consiglieri scelti da Accorinti e Romano

Fatto il Presidente, fatto il commissario, adesso tocca al Cda. Per iniziare a camminare spedito l’Ente Teatro Vittorio Emanuele ha bisogno di tutti i tasselli al suo posto e dopo la nomina di Maurizio Puglisi alla Presidenza e del commissario del Cda Rosario Cultrone (che servirà solo nell’immediato in attesa che l’intero Cda sia operativo) diventa indispensabile nominare gli altri componenti, 3 di competenza del Comune e 2 della Provincia.

Sia il sindaco Accorinti che il Commissario della Provincia Filippo Romano annunciano tempi brevi per completare la “rosa” che guiderà l’Ente, anche se c’è ancora un nodo da sciogliere ed è relativo al numero dei componenti del Cda che in base alla nuova normativa regionale dovrebbe diminuire (a 5) ma stando ad altre interpretazioni le novità non si applicherebbero all’Ente autonomo Teatro Vittorio Emanuele. Al di là dell’aspetto strettamente numerico l’obiettivo comune è quello di far sì che l’intero Cda sia scelto tenendo conto del progetto di rilancio proposto da Puglisi. Il neo presidente ha già incontrato più volte il sindaco ed anche il commissario Romano, illustrando nei dettagli le linee strategiche che vuol portare avanti per la ricostruzione di un Teatro letteralmente “raso al suolo” dalle difficoltà economiche, dai tagli, dagli scontri. Il primo cittadino ed il commissario stanno quindi valutando attentamente i curricula ricevuti (rispettivamente 81 per i 3 posti del Comune e 28 per quelli della Provincia), definiti tutti di grande profilo. L’idea è quella di scegliere un Cda che operi in armonia con il progetto. Fuori dalla porta quindi le vecchie logiche, quelle che hanno fatto sì che nella scelta dei componenti si usasse il bilancino dei partiti, uno al Pdl, uno al Pd, uno all’Udc e via dicendo. Se il Presidente era di un partito, il vice spettava ad un altro e via dicendo. Un calcolo che prescindeva totalmente non solo dalla capacità, competenza o passione dei singoli (per quanto ve ne siano stati numerosi professionali e competenti) ma anche dal reale obiettivo del Cda. Impegnati nel riempire le caselle i partiti dimenticavano spesso e volentieri il compito di chi andava a sedersi in quelle poltrone, ritenendole semplici “emanazioni” della casa madre, alla quale dovevano sempre e comunque rispondere prima ancora che agli utenti. La parola d’ordine “sottogoverno” è invece bandita in questi giorni come criterio di scelta.

I nomi che figurano tra gli aspiranti consiglieri sono in gran parte di spessore, ma il lavoro di Accorinti e Romano sarà quello di selezionare i più adatti al progetto. I tempi, nelle intenzioni, saranno brevi, anche se nel frattempo Presidente e commissario nominato dalla Regione per il Cda provvederanno a varare il bilancio preventivo 2013 (vedi articolo allegato).

Il sindaco nel pomeriggio ha incontrato Puglisi proprio per verificare gli ultimi passaggi, mentre Romano lo ha già fatto nei giorni scorsi. Il Commissario deciderà a breve ed ha messo al primo posto il criterio di sinergia e collaborazione tra istituzioni, “requisito essenziale per fare funzionare le cose”. Romano sa bene che qualcuno, nonostante la validità del curriculum, verrà escluso, ma i consiglieri saranno scelti tenendo conto del programma e degli obiettivi individuati dal Presidente. Un lavoro difficile quindi, individuare i due consiglieri di competenza della Provincia, e Romano scriverà una lettera di ringraziamento a quanti hanno comunque deciso di scommettersi in prima persona mettendo a disposizione la propria esperienza e professionalità. L’ultima palla passerà a Crocetta perché, prima o poi, dovrà sostituire il commissario del Cda (Rosario Cultrone) con un consigliere, a meno che non venga meno proprio la poltrona di spettanza regionale. Non sappiamo quale criterio adotterà, se come Accorinti e Romano sceglierà quella dell’invio dei curricula o se invece preferirà la strada “politica”. In questo caso, paradossalmente, se il consigliere di competenza della Regione, dovesse rispondere alla logica “Cencelli”, il governatore, suo malgrado, finirebbe per dimostrarsi meno rivoluzionario di quanto non dica e soprattutto, rispetto ad Accorinti e Romano, persino “antico”….

Rosaria Brancato