"Vertice fallimentare a Palermo, default sempre più vicino per le ex Province"

“Vertice fallimentare a Palermo, default sempre più vicino per le ex Province”

“Vertice fallimentare a Palermo, default sempre più vicino per le ex Province”

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martedì 23 Ottobre 2018 - 15:11

A sostenerlo il responsabile Ex Province e il segretario generale Csa, Paladino e Badagliacca" dopo la riunione fra l’assessore Grasso, il direttore generale Rizza e i rappresentanti (segretari e ragionieri) di Liberi consorzi e Città metropolitane

"Il default di Città metropolitane e Liberi consorzi appare sempre più probabile". Parliamo di otto enti (Siracusa ha già dichiarato il dissesto). A sostenerlo il responsabile Ex Province e il segretario generale Csa, Santino Paladino e Giuseppe Badagliacca" dopo la fumata nera della riunione tenutasi questa mattina al dipartimento delle Autonomie locali fra l’assessore Bernadette Grasso, il direttore generale Margherita Rizza e i rappresentanti (segretari e ragionieri) di Liberi consorzi e Città metropolitane.

"Pare infatti che il Governo – spiegano i due – non possa riuscire a garantire un’integrazione dei trasferimenti sufficiente a consentire la chiusura dei bilanci di previsione. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, dopo aver incentrato sul rilancio delle Province la sua campagna elettorale, nei mesi scorsi aveva garantito prima un intervento sul Governo nazionale e poi una manovra attraverso un mutuo, ma evidentemente non ha avuto la forza politico-amministrativa di portare a casa il risultato conclamando l’ennesimo fallimento della politica isolana che peraltro continua a non riuscire neanche a garantire agli enti una governance stabile.

Entro novembre, ad un anno esatto dall’elezione di Musumeci che tante speranze aveva suscitato – concludono Paladino e Badagliacca – c'è la scadenza ultima con le variazioni di bilancio: all’appello mancano altri 150 mln di euro da reperire nelle pieghe dello strumento finanziario e non pensiamo sia impresa impossibile a meno che non si vogliano veramente abbandonare al loro destino strade, scuole, territori e migliaia di dipendenti".

Un commento

  1. Mah,che dire anche Cateno non interessa questa istituzione , come se non avessero intenzione di interessarsi alle problematiche di una moltitudine di cittadini, oltre le mura della città.

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