Accorinti torna all’isolato 13, ad attenderlo i problemi della gente e tanto affetto

La visita tra la gente dell’isolato 13 di Giostra era stato forse il momento più bello e più sentito della campagna elettorale di Renato Accorinti e del suo movimento Cambiamo Messina dal Basso. Andare a parlare di diritti e non di favori in una delle zone più difficili e abbandonante della città era stato il sigillo che Renato Accorinti aveva messo a quella esperienza che poi l’ha portato a diventare il primo cittadino di Messina. Sono passati due mesi e mezzo, Renato Accorinti è tornato tra quella stessa gente, ha trascorso diverse ore in mezzo a bambini e anziani che lo aspettavano come si aspetta un personaggio famoso. Sulla carta doveva essere un “sopralluogo”, nella realtà è diventato un tour di pacche sulla spalla, abbracci, strette di mano, una dimostrazione di affetto e calore che non è facile vedere riservata ad un sindaco.

Renato Accorinti ha parlato con tutti, ha dedicato il tempo che aveva a disposizione all’ascolto dei problemi della gente dell’isolato 13. Chi si è avvicinato per chiedergli un intervento di sistemazione della strada, chi gli ha chiesto notizie sugli alloggi popolari che qui si attendono da sempre, una signora gli ha chiesto di salire nel suo appartamento per raccontargli le troppe difficoltà da affrontare quando in casa c’è un marito che non sta bene e che non riesce a uscire perché le barriere architettoniche sono troppe. Ognuno con i suoi problemi, le sue segnalazioni, le richieste di aiuto. Il sindaco li ha ascoltati e a ognuno di loro, guardandoli negli occhi e prendendoli per mano, ha ribadito che si farà tutto quello che si potrà fare ma che rientra nel concetto di bene della collettività. “Ve lo ricordate cosa dissi in campagna elettorale? Favori a nessuno, diritti per tutti. E se ognuno di voi inizia a dare il buon esempio al suo vicino siamo già a metà del percorso che dobbiamo fare insieme. Non ci sono soldi, siamo arrivati nel momento più buio della città, lavoriamo dalla mattina alla sera perché i problemi sono infiniti, abbiamo bisogno di voi tutti e vedrete che pian piano le cose miglioreranno per tuti”.

Il clima non era molto diverso da quello della campagna elettorale. In qualche momento l’attenzione è stata attirata da un “forza Renato siamo con te” che arrivava da auto e motorini che passavano da lì. Qualche signora lo chiamava dal balcone di casa per chiedergli di intensificare i servizi di raccolta della spazzatura, i bambini invece hanno addirittura lasciato da parte bici e giochi per seguirlo e applaudirlo. Alla fine è tornato a Palazzo Zanca con un lungo elenco di richieste che saranno verificate per capire se e come sarà possibile intervenire.

Ad emozionarlo, anche questa volta, la stessa donna che il giorno della prima visita all’isolato 13 gli tirò via il megafono dalle mani per lanciare un messaggio a tutta la gente del posto e allo stesso sindaco: “vogliamo sentire il profumo delle rose” aveva urlato per chiedere il riscatto di quel quartiere. A due mesi e mezzo di distanza la stessa signora si è avvicinata, lo ha guardato e gli ha solo detto “il profumo delle rose”. Poi un lungo abbraccio e la promessa che quell’isolato 13 non dovrà mai più sentirsi abbandonato al proprio destino.

Francesca Stornante