Cronaca

Eredità del prof. Falzea, è contesa in famiglia. La nipote condannata per diffamazione.

Anche i giudici di secondo grado danno ragione all’avvocato Gaetano Mercadante, nella causa contro la dottoressa Maria Gilda Falzea, nipote del compianto giurista Angelo Falzea.

La Corte d’Appello (presidente Tripodi) ha confermato integralmente la sentenza emessa in primo grado nel 2017 dal GUP Simona Finocchiaro, che aveva condannato a 4 mesi, pena sospesa, per diffamazione la Falzea, malgrado la richiesta di archiviazione della Procura. Il procuratore generale aveva chiesto l’assoluzione della donna, assistita dagli avvocati Nico D’Ascola e Nicola Mazzone. I giudici d’appello hanno invece deciso diversamente, confermando la bontà delle ragioni di Mercadante, assistito dall’avvocato Alfonso Polto.

LA QUERELA MERCADANTE- La vicenda è una “costola” della ben più articolata e complessa contesa giudiziaria ancora in corso, legata all’eredità del professore Falzea. Contesa nella quale l’avvocato Mercadante assiste Paolo Falzea, figlio del giurista, che insieme al fratello Giuseppe si erano opposti alle pretese della seconda moglie del professore, Vittoria Di Paola.

Alla seconda moglie si è poi associata Maria Gilda Falzea, docente universitaria, che ha presentato un esposto al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, lamentando che l’avvocato Mercadante aveva violato il codice deontologico forense, assumendo il patrocinio di Paolo Falzea.

Secondo la Falzea, Mercadante era in conflitto di interessi perché a sua volta impegnato nello studio Falzea, quindi in possesso di informazioni che poteva usare “slealmente” nell’ambito della contesa. Il ricorso è stato archiviato dal Consiglio di Disciplina dell’Ordine degli Avvocati perché ritenuto manifestatamente infondato. Mercadante si è quindi rivolto alla giustizia penale querelando la Falzea. E i giudici gli hanno dato ragione in entrambi i gradi di giudizio.

L’EREDITA’ FALZEA -La contesa tra gli eredi del professore Falzea, invece, va avanti e su più piani. Sul tavolo oggi ci sono, oltre ai beni di Antonio – diversi immobili e una consistente liquidità, i possedimenti che furono del professor Angelo Falzea: beni mobili e appartamenti, opere d’arte, il prestigioso immobile di Via dei Verdi dove il docente viveva e la villa liberty di Mortelle. Fallita la mediazione, uno dei figli ha chiesto un sequestro preventivo dei beni, in attesa di definire la vicenda, i cui sviluppi sembrano ancora lunghi.

LA GUERRA DOPO LA MORTE DI ANTONIO FALZEA – Il professore Falzea dopo la scomparsa della prima moglie  si era risposato con Vittoria Di Paola. La seconda moglie nel 2015 aveva chiesto un amministratore di sostegno per il marito, sostenendo che si trova in condizioni di parziale inabilità, perché proceda all’accettazione dell’eredità del figlio Antonio, scomparso nel 2014.

Paolo e Giuseppe Falzea però non erano d’accordo. Secondo i figli della prima moglie del giurista, non soltanto Angelo Falzea non necessitava di un amministratore di sostegno, ma soprattutto l’interessamento della seconda moglie non nasceva da preoccupazioni sullo stato di salute del marito ma da fini di altra natura. Mirava infatti a far accettare ad Angelo l’eredità del figlio Antonio, scomparso nel 2014.

Angelo però a suo tempo aveva già rinunciato ai beni della moglie, in favore dei figli. Il che farebbe pensare, secondo Paolo e Giuseppe, che lo stesso avrebbe disposto per quel che riguarda l’eredità di Antonio. In più, segnalano i fratelli Falzea, la seconda moglie ha depauperato il conto del marito, effettuando cospicui prelievi, mentre diversi bonifici erano arrivati sul conto del proprio figlio. Adesso la battaglia tra gli eredi riguarda tutto il complesso dell’eredità Falzea