Parcheggio Annunziata Est. Progetto affidato a Dinamica e Hydrosoil

L’idea di farci un parcheggio non era delle migliori. Il fronte mare di Messina meriterebbe ben altro, non solo dietro villa Sabin, ma lungo tutti i 56 chilometri di costa del territorio comunale. Escluso il tratto Boccetta – Stazione Marittima, dedicato alle attività portuali, il vero delitto è quello che riguarda le aree dalla Zona Falcata verso sud (di esclusiva competenza comunale), dove tutto si muove con estrema lentezza, e le aree da Boccetta verso nord (di competenza dell’Autorità Portuale), almeno fino a Paradiso, lì dove “ricompare” con una certa continuità la vista del mare. Di mezzo c’è la rada San Francesco, che al completamento del nuovo porto di Tremestieri dovrebbe tornare fruibile ai cittadini. Ma c’è anche una Passeggiata a mare non sempre nelle condizioni migliori, una Fiera coi cancelli sbarrati, un lungomare del Ringo spesso abbandonato all’incuria per poi “perdersi” tra alcuni esercizi commerciali che nulla hanno a che vedere col fronte mare. Le attività vanno tutelate, è importante non perdere neanche un posto di lavoro, ma basterebbe “spostarle” altrove, anche dall’altro lato della strada. Cosa c’entrano un fruttivendolo, un pescivendolo, un tabacchino, un mobilificio o una focacceria a ostruire la vista del mare? Per non parlare del rione Case Basse di Paradiso, lì dove da anni si parla di riqualificazione ma in verità c’è solo una stradina piena di buche e il mare è uno spiraglio tra le costruzioni, cemento ovunque fin sulla spiaggia.

Un contesto sconfortante nel quale si trova il parcheggio Annunziata Est che, tra l’altro, qualche anno fa è stato “assalito” dall’erosione costiera. Il sogno è che la Passeggiata a mare continui ad unirsi fino alla pista ciclabile della riviera nord, la realtà è che non si muove foglia. Di recente c’è un esempio positivo, il parco Don Blasco, una piccola cattedrale nel deserto accanto a un impianto di carburanti, che bisogna pure ringraziare, perché se non fosse stato per loro… Eppure Messina è esperta di rifornimenti sul fronte mare, tanto che sul viale della Libertà e proseguendo sulla riviera nord se ne incontrano diversi. Provate a immaginare stazioni di servizio sul lungomare di Rimini o di altre città italiane…

Dopo le parole buttate al vento, visto che nessuno fa niente per cambiare la situazione, ci concentriamo sull’area erosa dietro villa Sabin, il cosiddetto parcheggio Annunziata Est. A riaccendere i riflettori sulle condizioni della zona è Cambiamo Messina dal basso, che domenica promuoverà un evento proprio a tale scopo. Ma a che punto è l'iter per porre rimedio ai danni delle mareggiate? L’Autorità Portuale ha indetto una “procedura concorsuale per l’affidamento di un incarico per la progettazione preliminare, definitiva, esecutiva, ed il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione per i lavori di protezione del promontorio attiguo alla foce del torrente Annunziata e riqualificazione delle aree limitrofe, da aggiudicarsi con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa”.

Il raggruppamento vincitore è composto da Dinamica di Messina e Hydrosoil di Padova. “Siamo in fase di contrattualizzazione – spiega il responsabile unico del procedimento, l’ing. Massimiliano Maccarone -. Entro qualche mese tutto dovrebbe essere definito, poi i vincitori avranno cinque mesi di tempo per consegnare il progetto esecutivo e si potrà mandare in gara d’appalto, con un nostro finanziamento da 2 milioni. Non sarà solo una scogliera ma si farà una riqualificazione ambientale, con una protezione, una recinzione, nuovi lampioni e un marciapiede più largo rispetto a quello che c’era prima, in modo da fare una mini passeggiata. Un po’ quello che è stato fatto per il parco don Blasco, ovviamente non faremo un’altra villetta, resterà il parcheggio, ma l’opera sarà duratura”. E quanto dureranno i lavori? “Dipende dal progetto – conclude Maccarone –, posso solo fare una stima approssimativa, credo serviranno circa 8 mesi dall’inizio. Da oggi, considerati i tempi di progettazione e per i pareri, se non dovessero esserci particolari intoppi tutto potrebbe essere concluso nell’arco di un anno e mezzo o due”.

(Marco Ipsale)