Scuola messinese “in agitazione”. I sindacati chiedono l’intervento dell’amministrazione

L’anno scolastico 2011/12 si aprirà, nella provincia più estesa e complessa della Sicilia, con 394 unità in meno di personale ATA, cioè: -296 collaboratori scolastici, -87 assistenti amministrativi, -11 assistenti tecnici. Questa la sconfortante prospettiva dei sindacati scuola a seguito delle comunicazioni fornite dal dott. Leone, dirigente reggente dell’Uff. Scolastico Regionale per la Sicilia.

«Quest’ultimo – spiegano i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Snals-Confsal, Gilda-Unams, ha imposto ai sindacati l’uso della ripartizione informatica elaborata dal sistema operativo del Miur, che, tarato in maniera diversa dagli anni precedenti, non rileva correttamente i dati inseriti dagli istituti con molte sedi staccate (piccole isole e sedi montane». Le organizzazioni sindacali avevano proposto l’adattamento delle riduzioni dettate dalla L. 133/09, la Tremonti – Gelmini, in proporzioni adeguate agli organici degli anni scolastici precedenti. Il funzionario, invece, ha ritenuto di adattare gli uomini e le situazioni al dettato dell’informatica, pertanto il dato finale prevede: 394 unità in meno a Messina su i 1584 tagli siciliani, il 25% dell’intera isola.

I sindacati definiscono incomprensibile la rigidità dell’USR, che, dopo la nota inoltrata tempestivamente dalla prefettura di Messina a seguito dell’incontro del 30 giugno 2011 tra le organizzazioni di categoria e il Prefetto Alecci, che puntualizzava l’iniqua ricaduta su un territorio complesso dal punto di vista geografico e gravemente svantaggiato dal punto di vista sociale ed economico, ma anche nonostante le pressioni unanimi delle delegazioni regionali di FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS –CONFSAL) e Gilda – Unams, non ha ritenuto di dover esercitare il legittimo adattamento alle evidenti incongruenze del sistema.

I sindacati chiedono dunque un intervento immediato da parte dell’amministrazione comunale alla luce dei disagi emerse e proclamano lo stato di agitazione per gli effetti di quello che definiscono “un disastro annunciato”.