Buzzanca: “Il polo oncologico non esiste, non ho mai detto che si sia realizzato”

Ieri la visita del sindaco al Papardo. In tarda mattinata il comunicato dell’ufficio stampa del Comune sulle dichiarazioni del primo cittadino: “questa visita è stata piacevole, perchè mi ha permesso di riscontrare la grande crescita del Papardo, ove è stato realizzato un polo oncologico importante” (vedi correlato 1).
Ma come? Ma Buzzanca non aveva tenuto in aprile una conferenza stampa insieme ai deputati Ardizzone e Beninati in cui si denunciava che il mega progetto del polo oncologico era naufragato? (vedi correlato 2).

Il qui pro quo è prima spiegato da un tweet di stamattina del sindaco: “Non ho visitato il polo oncologico del Papardo ma i reparti di radiologia ed ematologia al servizio dei malati. Ho apprezzato gli sforzi e la professionalità degli operatori”.

Ora Buzzanca lo conferma a Tempostretto: “Non ho visitato il polo oncologico semplicemente perché non potrei visitare qualcosa che non esiste. Sono stato chiamato dal direttore dell’azienda, Armando Caruso, e ho accolto di buon grado l’invito. Sono andato nei reparti di radiologia ed ematologia e ho riscontrato un buono stato della struttura e un’ottima professionalità del personale. L’ufficio stampa del Comune ha sbagliato, ha scritto qualcosa fuori dal mondo. Chiedo scusa a nome del Comune, anche se ovviamente non è mia responsabilità, tra l’altro ieri il capo ufficio stampa era impegnato al museo regionale per la presentazione del restauro della Resurrezione di Lazzaro. Ho apprezzato i reparti di radioterapia ed ematologia oncologica, non si può negare che siano reparti ben attrezzati e che funzionino bene anche grazie al lavoro di personale ben preparato. Ma col polo oncologico non hanno nulla a che vedere, quello non esiste”.

Dei 173 posti letto previsti inizialmente, lo ricordiamo, ve ne saranno solo 28 (14 di degenza ordinaria e 14 di day hospital), frutto del trasferimento di una delle due unità operative di Oncologia medica del Policlinico (vedi correlato 3). (Marco Ipsale)