Referendum per ridurre gli “onorevoli stipendi”, si ricomincia ad ottobre

Non è una resa. Anche perché 250 mila firme raccolte in due settimane in tutta Italia e 1.500 solo a Messina, senza nessun partito né struttura organizzata alle spalle, rappresentano un grande risultato. Ma il Comitato del sole, promotore della raccolta firme per il referendum sulla riduzione degli “onorevoli stipendi”, è incappato in un errore interpretativo della norma, pertanto si è visto costretto a sospendere la raccolta e ricominciare da zero ad ottobre. Questi mesi saranno utilizzati per organizzare in modo capillare ed efficiente la struttura.
Non è una resa, ma neanche una fregatura o un boicottaggio. Più semplicemente il Comitato del sole è composto da comuni cittadini siciliani che una mattina hanno deciso, senza partiti o movimenti alle spalle, di iniziare una battaglia che poi, di giorno in giorno, è diventata sempre più grande grazie all’adesione di migliaia di persone attraverso la rete e non solo. Gente comune che, senza essere esperta o tesserata ad alcun partito, si è rimboccata le maniche affidandosi solo al proprio entusiasmo per portare avanti l’iniziativa.
E l’Italia dei “normali”, l’Italia dei cittadini ha risposto.
Ieri ad esempio le suore del convento di clausura Matris domini di Bergamo sono riuscite ad ottenere l’invio di un funzionario dell’anagrafe per poter firmare. Ma il tempo scorre e 250 mila firme a due settimane dalla consegna, per di più in piena estate quando si pensa più alle vacanze che ai problemi, rendono impossibile raggiungere la soglia delle 500 mila richieste dalla normativa sui referendum e sull’iniziativa legislativa popolare.
La legge inoltre prevede che non possa essere depositata alcuna richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza delle Camere, pertanto, poiché si voterà nel 2013, il rischio era, dopo aver raccolto 500 mila firme d’incappare in una dichiarazione d’invalidità a causa di un vizio d’interpretazione della procedura. E’ per questi motivi che il Comitato del sole ha deciso di sospendere la raccolta e ricominciare da zero ad ottobre, ma con più forza e con la consapevolezza che non basta solo l’entusiasmo ma occorre anche un’organizzazione capillare e strutturata. “E’ stato un errore interpretativo ma non è il caso di fare dietrologie- spiega il consigliere del terzo quartiere Santi Interdonato che nelle ultime settimane si è impegnato per far arrivare e distribuire i moduli- né avanzare sospetti su boicottaggi. I promotori non avendo strutture partitiche alle spalle hanno commesso un errore, ma dobbiamo conservare l’entusiasmo e la passione sociale che ci ha spinti a raggiungere grandi risultati da soli, senza l’aiuto di nessuno. Dall’errore dobbiamo ricominciare con più determinazione”.

Come sottolinea Interdonato infatti raggiungere 1.500 firme a Messina, in piena estate, senza alcun supporto organizzativo e con pochi moduli a disposizione è un grande risultato “della gente comune”. Alla campagna si sono uniti soprattutto i rappresentanti delle circoscrizioni, da Ferrara a Russo, Quero, da nord a sud, nonché il Presidente del consiglio comunale Pippo Previti e l’assessore Roberto Sparso. Sono stati i singoli esponenti politici, in base alla loro sensibilità, a sposare la causa. Ed è da questi piccoli passi che sin da domani occorre ricominciare per organizzare la struttura che da ottobre darà forza e ali all’iniziativa. Non basta l’entusiasmo, perché nei banchetti da allestire nelle piazze serve qualcuno che autentichi le firme, consiglieri comunali o provinciali. L’importante è non fare dietrologie, né pensare a fregature e manovre occulte. Sono errori che possono capitare solo a chi è un semplice cittadino, non avvezzo ai cavilli del sistema e degli azzeccagarbugli di manzoniana memoria.
In un paese in mano ai professionisti della politica quando la gente comune si alza per far quello che la classe dirigente dovrebbe fare, ovvero ridursi i megastipendi, capita di inciampare in sassi e arbusti. L’importante è non prenderla come una sconfitta ma come un incidente di percorso che aiuta a veder meglio le trappole.
Rosaria Brancato