Capitale italiana della Cultura, scelte le finaliste: Messina fuori dai giochi

Il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo ha stilato l’elenco delle dieci città che si contenderanno il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020. In lista figura Agrigento ma non Messina, che si era candidata(vedi qui). Inevitabile il rammarico dell’assessore Federico Alagna.

“Siamo molto dispiaciuti per questa decisione… ma nonostante tutto, come abbiamo detto più e più volte, ne è valsa la pena, e tutto questo a qualcosa è servito. Era il percorso in sé- sottolinea l’assessore della giunta Accorinti – ad avere valore, ed oggi mi sento di ribadirlo più che mai. Ci dispiace, sì, che Messina non possa essere la nuova Capitale Italiana della Cultura, ma abbiamo l’assoluta certezza che la miscela magica che si è creata ci ha messo in condizione di poter giocare questa partita fino alla fine. E se ha ragione chi dice che il percorso conta più della meta, tutto questo per noi ha già un valore inestimabile”.

“Nei mesi di costruzione della candidatura condivisa- continua Alagna – abbiamo davvero messo a sistema una visione nuova della città, per la prima volta abbiamo costruito insieme – professionisti, attivisti, appassionati, istituzioni e tante e tanti altri – una chiave di lettura del futuro culturale di Messina, che affonda le radici nel suo passato senza abbandonarsi mai alle sirene della nostalgia. Abbiamo fatto un enorme lavoro di definizione di una visione culturale strategica che ha coinvolto la città da nord a sud, dai colli al mare”.

“Questo tesoro di nuove relazioni che si sono create, di entusiasmo, di capacità di credere nelle potenzialità (e nella realtà) della nostra città – commenta ancora l’assessore – è tutto ancora lì. Non termina con la fine della nostra corsa al titolo. E’ un patrimonio che sta alla base dell’azione del nostro Assessorato collettivo e che spero possa essere un buon punto di partenza anche per il futuro”.

Oltre ad Agrigento a contendersi il titolo ci sono Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso, che hanno sbaragliato la concorrenza delle altre 21 candidate al bando dello scorso maggio e che adesso dovranno presentare il proprio progetto nel corso delle audizioni della Commissione presieduta da Stefano Baia Curioni.

Il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020 sarà assegnato durante una cerimonia pubblica nella sede del Ministero, a Roma.

L'iniziativa, istituita con la Legge Art Bonus per il periodo 2015 – 2018 per valorizzare la progettualità delle candidate italiane a Capitale Europea della Cultura 2019 e divenuta stabile con la Legge di Bilancio 2018, è volta a sostenere e incoraggiare cartelloni di eventi e attività capaci di far recepire in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l'integrazione, la creatività, l'innovazione, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo.