Il Cupla interviene sulla vicenda e propone un accordo coi Caf

Il Cupla di Messina, promosso dalle otto sigle di rappresentanza dei pensionati (FIPA Confesercenti, 50&più, Confcommercio, CNA Pensionati, ANAP Confartigianato, FNPA Casartigiani, Sindacato pensionati Confagricoltura, Federpensionati Coldiretti, ANP CIA), consapevole del necessario impegno di tutte le forze sociali per uscire dalla grave crisi economica, rileva e sottolinea la grave carenza di equità nella ripartizione dei sacrifici fra le diverse categorie sociali, scarsa attenzione ai criteri della sostenibilità e della ripartizione in funzione delle singole capacità contributive, disinteresse per gli aspetti sociali della vita dei cittadini.
Mentre già si colpiscono i pensionati quasi nulla viene fatto per eliminare abusi, sprechi, enti inutili, intollerabili privilegi della casta dei politici e di alti burocrati. Si allarga il fossato fra pensionati, lavoratori, piccoli e medi imprenditori e i ceti ricchi e privilegiati. Anziani e pensionati, fasce deboli della popolazione, vivono con preoccupazione le imminenti scadenze fiscali dell’IMU e altre imposte e anche per l’annuncio di nuove norme per l’ISEE, per i ticket sanitari ecc. Sostenibilità e coesione sociale sono a rischio.
Il CUPLA ritiene necessario: agganciare le pensioni alla dinamica salariale, la revisione del paniere ISTAT adattandolo alla peculiarità del pensionato consumatore, uniformare i trattamenti pensionistici degli autonomi dato che dopo la recente riforma ogni differenziazione è ingiustificata. Inoltre sono da ridurre i carichi fiscali sui redditi fissi e sulle 13° mensilità e per quel che riguarda l’IMU vanno esentati i redditi pensionistici bassi e i pensionati ricoverati in case di riposo. È altresì intollerabile quanto accaduto a Messina per il rilascio attestati da parte dell’ASP per esenzione ticket in base alla nuova normativa regionale del dicembre 2011. In altre provincie si sono registrate intese con i Patronati. A Messina, l’ASP ha deciso di no e quindi tutti coloro che avevano necessità di tali attestati si sono dovuti recare agli sportelli ASP con lunghe file, ore di attesa, personale insufficiente. Uno spettacolo indecoroso e un’intollerabile disagio per centinaia e centinaia di cittadini.
Si richiede, pertanto: una dotazione finanziaria più adeguata per i servizi sociali non differente da quella di altre realtà siciliane e nazionali; un incontro urgente con l’ASP di Messina per discutere dell’assetto direzionale e della necessità di porre fine al commissariamento, accelerando la soluzione di problemi aperti quali centro unico di prenotazioni, liste di attesa, potenziamento della dotazione strutturale dei centri e laboratori ASP nella consapevolezza che in mancanza di ciò la cosiddetta razionalizzazione della rete ospedaliera si ritorcerà in ulteriore sofferenza per le fasce deboli e gli anziani; che la Regione affronti, finalmente, le criticità dell’attuazione dei piani della 328, monitorando lo stato di applicazione dei piani 2010-2012 e pubblicizzando i dati, avviando la formazione delle linee guida della nuova programmazione; che si avvii subito un confronto finalizzato a una concertazione per l’utilizzo in Sicilia della quota dei 330 milioni di euro recentemente decisi dal governo nazionale e destinati a 4 regioni meridionali (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania) da utilizzare per la non autosufficienza; che si dia vita nei Comuni alle consulte degli anziani, si promuovano e istituzionalizzino le feste dei nonni, si costituiscano centri di aggregazione sociale, si programmino interventi e iniziative utili.