Arriva la Tares e in tanti segnalano errori e paradossi nei conteggi, ecco alcuni chiarimenti

L’anno nuovo è iniziato con la Tares, i tanto temuti bollettini stanno arrivando nelle case dei messinesi e presumibilmente nel giro di un paio di giorni tutti avranno trovato nella cassetta della posta il regalino che inaugura la stagione dei tributi per il 2014. E’bastato però appena un giorno di consegna per far esplodere il caos tra i cittadini. Uffici del dipartimento Tributi presi d’assalto da chi si è trovato tra le mani una bolletta che scotta e che a quanto pare in moltissimi casi non è corretta.

A raccogliere lo sfogo dei messinesi letteralmente “incazzati” ci ha pensato soprattutto Facebook che è diventato spazio in cui in tanti si sono scambiati consigli, chiarimenti, hanno manifestato dubbi ed espresso pesanti critiche. Tanti anche coloro i quali hanno segnalato errori nei bollettini ricevuti. C’è chi racconta di aver trovato più avvisi di pagamento riferiti a immobili non più di proprietà da anni, chi si ritrova a dover pagare per più persone rispetto a quelle che effettivamente risultano nello stato di famiglia, ci sono anche casi in cui chi aveva pagato la Tarsu in modo corretto si è ritrovato una Tares che si riferisce ad uno status familiare di qualche anno prima.

Dunque cosa fare? A quanto pare i casi possono essere tanti, un primo chiarimento fornito direttamente dal dirigente del Dipartimento Tributi Romolo Dell’Acqua può però iniziare a sgomberare il campo da alcuni dubbi. “La Tares si basa sui dati anagrafici di ogni nucleo familiare al 1 gennaio 2013. Tutte le variazioni che una famiglia ha potuto subire dopo quella data non potranno essere considerate. Se dunque un congiunto è venuto a mancare dopo il 1 gennaio 2013 risulterà comunque conteggiato”.

Se non bastassero i chiarimenti del Dirigente Dell’Acqua basta rispolverare il regolamento Tares che ha tenuto banco in Consiglio Comunale per diverse settimane e che è stato approvato dall’aula lo scorso 12 novembre. A definire la “determinazione del numero degli occupanti delle utenze domestiche” è l’articolo 16 che recita: per le utenze domestiche si fa riferimento alla composizione del nucleo familiare risultante dai registri anagrafici comunali. Nel numero dei componenti devono essere altresì considerati i soggetti che, pur non avendo la residenza nell’unità abitativa, risultano ivi dimoranti, fatta eccezione per quelli la cui permanenza nell’abitazione stessa non supera i 60 giorni. Il numero degli occupanti le utenze domestiche è quello risultante al primo di gennaio dell’anno di riferimento o, per le nuove utenze, alla data di apertura. Le variazioni intervenute successivamente avranno efficacia a partire dall’anno seguente.

Dunque il regolamento parla chiaro. La Tares è stata conteggiata sulla fotografia anagrafica al 1 gennaio 2013. Possono però non essere conteggiati anziani collocati in casa di riposo, congiunto che svolge attività di studio o di lavoro in altra provincia o all’estero per un periodo superiore a 6 mesi, congiunto o ospite con invalidità tra 80 e 100% con un reddito annuo inferiore a 8 mila euro.

Chiunque vorrà potrà segnalare direttamente a Tempostretto.it, nello spazio dedicato ai commenti o all'indirizzo info@tempostretto.it, eventuali dubbi o errori, qualsiasi interrogativo sarà girato al Dirigente Dell’Acqua in modo da provare a garantire al meglio tutte le informazioni di cui i cittadini hanno bisogno.

Chi invece volesse avere delucidazioni sui famosi sconti dovrà attendere perché l’amministrazione comunale non ha ancora ufficializzato modalità e criteri per accedere alle riduzioni attraverso l’utilizzo delle isole ecologiche e delle compostiere, né tantomeno a quelle destinate per famiglie in stato di indigenza. Considerato che il termine della prima rata è stato prorogato al 24 gennaio, è facile intuire il fatto che qualsiasi tipo di sconto potrà essere applicato solo in una fase successiva.

E mentre la Tares rovina questo inizio d’anno ai messinesi, si aggiunge la beffa di un servizio rifiuti che fa acqua da tutte le parti, nonostante gli sforzi immani di Messinambiente. I cittadini si ribellano anche per questo, perché si stanno ritrovando a dover pagare quasi il doppio rispetto alla vecchia Tarsu a fronte di un servizio che sembra peggiorare di giorno in giorno. Ieri si è svolto un primo incontro tra l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua e i vertici della società che gestisce la raccolta rifiuti, oggi si replica. Si sta cercando di fare il punto della situazione per capire le criticità che impediscono di tornare alla normale e quotidiana raccolta dei rifiuti.

Francesca Stornante