Case fantasma, revocata l’interdittiva per Anna Scattareggia

Anna Scattareggia, la cinquantaseienne coinvolta nell'indagine della Guardia di finanza sulle "scatole cinesi" del Gruppo Cucuzzella, non ha più l'interdizione dalle attività economiche. L'inibitoria, applicata per un anno, è stata revocata ieri dallo stesso GIP Monica Marino che la aveva disposta la scorsa settimana, e che l'ha interrogata lunedì scorso. Assistita dagli avvocati Adriana La Manna, la donna ha spiegato di non partecipare effettivamente alla vita della società di famiglia, finita sotto la lente della Guardia di Finanza per il giro di fatture con l'impresa dei fratelli Cucuzzella. Ed ha evidentemente convinto il Giudice, che ha invece confermato tutte le altre misure adottate, alla fine degli interrogatori di garanzia.

Restano ai domiciliari quindi il fratello Gioacchino, assistito dalla stessa legale insieme al collega Sebastiano Campanella, a capo di una ditta specializzata in carpenteria, e interdetto per un anno dall'impresa Giuseppe Scattareggia, l'altro familiare interessato dal blitz battezzato Case Fantasma.

Domiciliari confermati anche per Giovanni e Salvatore Cucuzzella, i due fratelli di Sant'Alessio a capo del gruppo ormai attivo in tutta la provincia, e Giuseppe Lo Giudice, un terzo imprenditore accusato di far parte della rete di presunti prestanomi dei Cucuzzella. La parola passa quindi adesso al Tribunale del Riesame, che a sua volta vaglierà l'operato del giudice Marino.

Il lavoro dela Guardia di Finanza, invece, va avanti.

Le indagini proseguono per valutare l'entità dell'evasione Iva realizzata attraverso fatture che sembrano false o "gonfiate", o attraverso sigle "cartiera" .I finanzieri hanno sequestrato diversi beni immobili a Messina, Santa Teresa Riva, Spadafora, Mongiuffi Melia, rapporti bancari e postali e quote di partecipazione pari al 74.58% del capitale sociale della Gruppo Cucuzzella S.r.l.. ù

A dare il via all'inchiesta, coordinata dal Pm Antonio Carchietti, sono stati gli accertamenti contabili sulla Lo Giudice srl, impresa costruttiva sospetta sin dal 2014. Le intercettazioni telefoniche ed ambientali hanno poi rivelato quello che, secondo gli investigatori, era il reale dominus di tutte le sigle, ossia Giovanni Cucuzzella. L'imprenditore si è difeso strenuamente, assistito dall'avvocato Salvatore Silvestro.