Manutenzione del territorio messinese. “Liberi insieme” sollecita le autorità competenti

La natura, si sa, non risparmia nessuno. L’unico modo per evitare il peggio è programmare interventi atti a limitare i danni. Il territorio di Messina è stato purtroppo al centro di numerosi attacchi da parte della natura, aggravati dall’incuria dell’uomo.
I tragici fatti di Giampilieri dell’ottobre 2009 o l’alluvione a Saponara dello scorso anno o ancora i recenti incendi estivi che hanno colpito la provincia di Messina. Ricordarli tutti sembra superfluo, ma non è così, almeno non per le autorità competenti che dovrebbero occuparsi della messa in sicurezza stradale.

Dalla provincia di Messina, arriva la protesta del gruppo consiliare “Liberi insieme” sui ritardi dei lavori: “Le piogge possono aspettare i tempi del bilancio?”. Non crediamo che la natura sarà tanto clemente.
“Noi continuiamo a spenderci per porre in risalto la necessità di provvedere nei modi opportuni al buon finanziamento viario – scrive il consigliere provinciale Antonino Previti -. Tale funzionamento non può prescindere da una costante attenzione da parte delle strutture competenti sullo stato degli interventi già realizzati e per quelli da porre in essere di volta in volta nei tempi e nei modi più appropriati”.

“In località Calamona – prosegue il gruppo consiliare – la strada statale 113 continua ad essere interessata da cedimenti franosi, così come evidenziato lo scorso anno, mantenendo ovviamente immutato il livello di pericolo per l’utenza. Detti cedimenti, paradossalmente, si verificano nonostante i lavori di ripristino, forse troppo parziali, eseguiti per conto dell’Anas da qualche giorno”. Tanto per fare un esempio.

Non è vero dunque che sbagliando si impara. E non è vero neanche che si è impreparati perché non si pensa mai che certe cose potrebbero capitare proprio a noi.
Certe cose sono capitate. E continuiamo a rimanere impreparati. Continuiamo a sfidare la fortuna, per poi piangere sulle disgrazie e dire che si era fatto il possibile. Che lo si faccia, allora.
“Cosa si aspetta ad intervenire per la pulizia dei torrenti, dei tombini e delle canalette di deflusso spesso intasate da folta vegetazione, evitando così che l’acqua piovana invada il manto stradale scivolando a valle rovinosamente e trascinando via tutto ciò che incontra sul suo percorso? – conclude Previti -. Magari forse basterà fare qualche festa o qualche pranzo di gala in meno”.