Daniela Ursino: “Accorinti doveva confermarmi la sua fiducia. Agli attacchi ha risposto col silenzio”

Una prima lettera, nella quale esprimeva il suo disagio per gli attacchi del movimento CMdB e del cerchio magico, l’ha scritta il 7 febbraio, senza avere risposte chiare dal sindaco. In precedenza aveva già provato a far capire il malessere nell’essere considerata “un corpo estraneo”. Ha atteso fino al 14 febbraio, ma in assenza di risposte ha rassegnato ad Accorinti le dimissioni, riservandosi, per correttezza istituzionale e rispetto del momento e delle persone, di renderla ufficiale dopo la votazione sulla sfiducia.

“Più volte ho chiesto ad Accorinti di dire qualcosa pubblicamente in mia difesa o chiarisse il suo pensiero. A me, nelle occasioni in cui abbiamo parlato, diceva una cosa, ma pubblicamente è rimasto in silenzio”. E’ stato così che Daniela Ursino, dieci mesi dopo la sua nomina, ha deciso di dire basta e lasciare la giunta nella quale è entrata come tecnico, contestualmente all’ex badante Luca Eller.

Insieme sono stati chiamati a far parte di questa esperienza amministrativa e quasi insieme se ne sono allontanati, per ragioni analoghe. Eller nel giorno dell’addio ha parlato di mutazione genetica. La Ursino, che ha “congelato” la sua riflessione in attesa che si svolgesse la seduta sulla mozione di sfiducia, la pensa più o meno allo stesso modo.

“Io ho lavorato in piena collaborazione con tutti, dalle associazioni alle istituzioni, dai consiglieri comunali alle scuole, dai quartieri alla Curia, dagli imprenditori al Corelli- spiega poche ore dopo la presentazione delle dimissioni- Del resto è questo lo spirito dell’amministrazione, partecipazione e condivisione. Invece a me è successo che ho lavorato in armonia con l’opposizione e la vera opposizione l’ho avuta dal movimento che sostiene il sindaco e dalle persone a lui vicine”.

Insomma, è il fuoco amico quel che ha creato il disagio più volte manifestato al primo cittadino senza avere altre rassicurazioni che non un “stai tranquilla”. I comunicati di Cambiamo Messina dal basso, così come le dichiarazioni di alcuni esponenti del movimento e nei confronti dei quali il sindaco non ha mai preso le distanze hanno turbato il clima che si era creato nei primi mesi.

“E’ stato Accorinti a scegliermi, io non faccio parte di alcun partito. E’ stato lui a volermi perché aveva fiducia nelle mie capacità. All’inizio, dopo i primi attacchi per la sponsorizzazione dei Franza o il concerto al Cimitero mi ha difeso. Poi non ha detto più nulla. Invece doveva farlo, doveva dire: ti ho scelto e confermo la fiducia che ho in te. Non l’ha fatto, né con me né con Eller. Mi diceva che un conto era l’amministrazione ed un altro il movimento. Ma è il movimento che porta il suo nome…”

Quel che rammarica maggiormente Daniela Ursino è l’interruzione di un percorso, quello nel settore della cultura, ben avviato sin dal primo giorno d’insediamento e che l’ha portata a realizzare in 9 mesi quel che non è stato fatto in 3 anni dai suoi predecessori (Todesco e Perna) pur in presenza della stessa carenza di risorse.

“Mi spiace per tutte le persone che ho incontrato in questi mesi e con i quali insieme abbiamo portato avanti progetti e risultati. Il primo evento con le scuole l’ho organizzato il secondo giorno dal mio insediamento. Non mi sono mai fermata. Mai. Ho provato a trovare risorse in ogni modo e ci sono riuscita. Sono orgogliosa delle cose fatte e dei risultati ottenuti e che mi sono stati riconosciuti. La più grande soddisfazione è stata ascoltare le persone”.

Dagli eventi con gli studenti alla Villetta Quasimodo alla Festa Europea della Musica, dalle Notti della cultura al mese di manifestazioni per la Vara, dai concerti al Duomo a quello nel Gran Camposanto, dagli eventi nel carcere di Gazzi a quelli al Teatro Vittorio Emanuele, dalla riscoperta dei luoghi artistici nei villaggi di periferia alle manifestazioni con i giovani, dalla Messa di Natale per le scuole al concerto di benvenuto al neo arcivescovo, l’ormai ex assessore Ursino ha usato la ricetta della condivisione, dell’apertura a tutte le proposte ed ai contributi.

Ma il più grande e concreto risultato è senza dubbio la riqualificazione della Galleria Vittorio Emanuele, un vero e proprio miracolo dopo 3 anni di inerzia e chiacchiere.

In sinergia con diverse istituzioni, sovrintendenza, Corelli, Antonello, Seguenza, la Ursino è riuscita in poco tempo a regalare a Messina, nel periodo di Natale la Galleria rimessa a nuovo, restituita alla città. Il concerto del Corelli con Chiara Taigi il 28 dicembre è sicuramente un risultato concreto da non dimenticare.

“Ho puntato sempre a valorizzare le nostre eccellenze, i giovani e i luoghi. Ma non penso solo a me. Penso ad Eller. Non basta che il sindaco gli abbia detto grazie. Eller è stato determinante, indispensabile, perché ha rimesso in piedi una situazione drammatica. Loro non hanno dato valore al suo operato. Per me Eller è stato un compagno di squadra con il quale ho condiviso il metodo e lo spirito di partecipazione. Eppure siamo stati isolati. Toccava ad Accorinti confermare la sua fiducia in noi. Ha preferito far finta di niente. Spero di avere modo di raccontare quello che ho fatto in questi mesi. Comunque la vita va avanti. Non mi fermo qui”.

Rosaria Brancato