Reginald Green a Messina. Barresi: “L’unico ricordo di Nicholas è un ammasso di macerie”

Era il 1994 quando il piccolo Nicholas Green visitava l'Italia con la famiglia e con la spensieratezza che solo un bambino possiede. A 7 anni si stava godendo le splendide emozioni che i paesaggi dello Stivale possono regalare, ma il destino lanciò un tiro mancino a quel fanciullo tanto indifeso: mentre i Green camminavano sulla Salerno – Reggio Calabria, aspettando di raggiungere la Sicilia, nei pressi dell'uscita di Serre (vicino a Vibo Valentia) un manipolo di sicari scambiò l'auto della famiglia americana per quella di un gioielliere che i criminali intendevano rapinare. Il tentativo di furto si trasformò poi in omicidio, il piccolo Nicholas venne trasportato d'urgenza presso il Policlinico di Messina, dove purtroppo morì pochi giorni dopo.

I genitori del bambino autorizzarono il prelievo e la donazione degli organi del proprio figlio: Nicholas a 7 anni donò la vita a quattro adolescenti e ad un adulto, regalando inoltre la vista ad altri due riceventi. Erano tempi in cui in Italia si parlava molto poco di argomenti come questo e l'atto della famiglia Green innescò una miccia che produsse svariati effetti positivi, tanto che in tutto il paese le donazioni aumentarono vertiginosamente. Sono passati 20 anni dal tragico evento ed ancora una volta è un dovere ricordare: Reginald Green, padre di Nicholas, sarà infatti ospite della città dello Stretto Martedì 23 Settembre, quando tornerà al Policlinico di Messina per partecipare all'incontro "L'effetto Nicholas", che si terrà alle ore 10:00 presso il Palazzo dei Congressi dell'AOU G. Martino.

Vista l'importante ricorrenza, il Consigliere della Terza Circoscrizione, Mario Barresi, ha evidenziato una situazione non proprio positiva, tenendo conto dell'arrivo di Reginald Green. L'ex scuola Nicholas Green giace infatti ormai da 6 anni in uno stato di degrado assoluto: l'interno e l'esterno dello stabile, come scrive Barresi, "sembrano resti di un edificio bombardato, tanta è la distruzione che si presenta a chi si reca sul posto". Il Consigliere spiega inoltre come più volte abbia provato a far riqualificare l'edificio senza ottenere risposta dall'Amministrazione, "In via preliminare il sottoscritto, ha chiesto agli organi competenti almeno la bonifica della struttura da materiali inerti, anche pericolosi, che mettono a rischio i bimbi e i ragazzi che in quel luogo trovano lo spazio per giocare. Dal Luglio 2013 ad oggi quindi vi è stato solo un innumerevole scambio di carte senza trovare alcuna soluzione. Intanto il degrado a monte di Valle degli Angeli aumenta e il silenzio delle Istituzioni è davvero sconcertante. Ancor di più sconcertante è l’unica proposta giunta dal Comune che suggerisce di costruire un muro di cemento armato davanti al Cancello della ex scuola Nicholas Green per impedire l’accesso a vandali e persone male intenzionate".

Barresi chiude infine la nota stampa con profonda amarezza, "L’unico ricordo che rimane è un ammasso di macerie. Un po’di vergogna è quanto meno opportuna."

Claudio Panebianco