E’ morto Paolo Magaudda, oggi camera ardente alla Laudamo

E’ morto ieri Paolo Magaudda. A salutarlo, con un caloroso e sentito applauso, il pubblico del Teatro Vittorio Emanuele, non appena giunta la notizia della sua morte, a fine spettacolo.

Al Vittorio Emanuele Magaudda ha dedicato 12 anni, fino al dicembre 2013, come sovrintendente. Ma la sua passione per la cultura e per il teatro non è finita quella sera. Docente universitario, da sempre vicino politicamente ad Antonio Martino ed a Forza Italia, Magaudda ha dedicato oltre 20 anni al “Circolo” nel corso Garibaldi, che considerava una sua “creatura”, e poi al Teatro. Da sovrintendente ha gestito l’Ente sia nei periodi migliori che quelli di una crisi che è apparsa irreversibile.

A differenza di altri amministratori aveva una dote assai rara: quando veniva pubblicato un articolo che lo riguardava in modo critico, nel periodo di declino dell’Ente, non sbraitava, non minacciava querele, non lo considerava un attacco personale. Replicava con stile e, spesso ammetteva gli errori. Nei giorni più caldi, quando i rapporti tra alcuni giornalisti e l’ex presidente Ordile si erano fatti sempre più tesi, è riuscito a far da mediatore. Quando ha lasciato la carica di sovrintendente, nonostante le polemiche e gli scontri, è rimasto legatissimo al “suo” teatro, che amava profondamente, così come amava Messina.

Tempo fa, quando non era più sovrintendente, chiese d’incontrarmi per fare i complimenti alla redazione di Tempostretto perché si era accorto che nonostante avessimo la pubblicità del Teatro Vittorio Emanuele, avevamo continuato a tenere la “barra dritta” negli articoli, senza farci condizionare, né in un senso né in un altro.

Aveva il rispetto per la professione degli altri. Soffriva nel seguire le vicende del Teatro, i cui frutti si stanno vedendo in queste ore e a testa alta provava a difendere quel, che nel bene o nel male, era stato fatto.

Su facebook tutti ormai il sabato e la domenica notte attendevano i suoi post “battaglieri” contro la movida di Piazza Duomo che ogni week end non lo faceva dormire. Ci mancherà la sua buonanotte nonostante i clacson e le grida.

Arguto osservatore della vita politica e culturale cittadina raramente andava sopra le righe.

Oggi sarà allestita la camera ardente alla Sala Laudamo. I funerali saranno lunedì pomeriggio alle 15.30 al Duomo.

Alla famiglia vanno le condoglianze della redazione e della società Tempostretto.

R.Br.