Croce ed i suoi esperti “belli e bravi”, la stampa “brutta e cattiva”

Proviene direttamente dal Gabinetto del commissario straordinario Luigi Croce ed in teoria mira a fare chiarezza in merito alle questioni legate alla gestione contabile di palazzo Zanca. Stiamo parlando del comunicato divulgato intorno alle 13 dall’Ufficio stampa del Comune, il cui unico e vero scopo sembra essere quello di dire alla città che la stampa è brutta e cattiva mentre il commissario ed i suoi quattro esperti (Dalmazio,Tomasello, Saccà e Montalbano) sono belli e bravi ed il loro operato incontestabile e senza macchia. Nel documento, infatti, non c’è un solo numero o dato che spieghi la situazione finanziaria attuale del Comune di Messina, ma c’è semplicemente la giustificazione da parte di Croce e dei suoi consulenti di non essere loro i responsabili dell’eventuale bocciatura del piano pluriennale e del possibile dissesto. Un’accusa che mai è stata rivolta loro, ma dalla quale il reggente di Palazzo Zanca ed i suoi uomini fidatissimi sentono la necessità di difendersi, facendo immediatamente venire in mente la vecchia locuzione latina “excusatio non petita, accusatio manifesta”…

Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa scrivono nel documento.

«Alla vigilia di importanti decisioni che dovranno essere assunte dalla Sezione di Controllo della Corte dei Conti presso la Regione Siciliana nei confronti del Comune di Messina– si legge testualmente – vengono divulgate notizie che attribuiscono alla Corte severi giudizi negativi sul Piano di Riequilibrio Finanziario Decennale predisposto dall’Area Economico Finanziaria di questo Comune». Croce ed i suoi “saggi” lasciano intuire che la pesantezza attribuita ai rilievi mossi dall’organo di controllo sarebbe frutto di un’esagerazione giornalistica e non il dato oggettivo emerso dalla lettura della delibera n.24 emessa in data 18 marzo 2013, che ben poco spazio in realtà lascia all’interpretazione (VEDI ALLEGATO)

«Mentre non v’è nulla da obiettare alle legittime richieste di precisazioni e di chiarimenti avanzate dalla Corte dei Conti essendo ancora in corso l’istruttoria sul Piano – continua il comunicatoquel che stranizza è l’assurdo tentativo di attribuire al Commissario Straordinario ed ai suoi esperti la responsabilità dell’eventuale bocciatura del Piano e, quindi, del dissesto». Posto che nessuno, fuori e dentro il palazzo, abbia sino ad oggi puntato il dito contro l’ex procuratore capo ed i suoi consulenti, non si capisce perché non dicano chiaramente chi sarebbero «gli autori di questa insolente operazione».

Autori “ignoti” ai quali dal Gabinetto rispondono «ricordando il contenuto della deliberazione adottata della Sezione di Controllo della Corte dei Conti il 9 novembre 2012; le indagini in corso della Procura Regionale della Corte e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina sui bilanci comunali del 2009, 2010 e 2011, nonché la relazione definita dai giudici contabili “ampia ed esaustiva”, a firma della struttura commissariale, depositata alla Corte nel corso dell’anzidetta udienza del 9 novembre 2012». L’elenco appena fatto serve a far dire a Croce ed ai suoi esperti «come, già a poche settimane dall’insediamento del Commissario Straordinario, è stata resa nota a tutti, per la prima volta, la gravissima situazione economico – finanziaria in cui versa da diversi anni il Comune di Messina, per cause e responsabilità facilmente individuabili, alle quali è impossibile dare soluzione nel breve o medio tempo».

L’ex procuratore capo parla di responsabilità facilmente individuabili, ma si guarda bene dal fare nomi. Magari li ha già fatti alle autorità competenti e sicuramente i soggetti responsabili del disastro economico a cui si riferisce Croce oggi non hanno alcun ruolo a Palazzo Zanca. Altrimenti sarebbe gravissimo continuare a dare responsabilità a chi ha sulle spalle le colpe del fallimento del Comune. Tuttavia , non essendoci nomi ma solo un’accusa generica risulta impossibile qualsiasi tipo di valutazione.

Di tutta questa vicenda, quel che stranizza, per usare il termine caro a Croce, è che a Palazzo Zanca si perda tempo a smentire notizie verificate sul posto e a scaricarsi di dosso responsabilità che nessuno ha mai attribuito a Croce e ai suoi esperti, i quali essendo stati i primi – come scrivono – a fare un’operazione verità sui conti dl Comune, dovrebbero piuttosto preoccuparsi di dire chiaramente quante possibilità ci sono per evitare il dissesto. La circostanza che qualora il default fosse conclamato non sarebbe colpa loro, è un dettaglio che alla città ed ai messinesi interessa davvero poco adesso, a meno che non rendano noti ai cittadini i nomi dei “colpevoli” . (Danila La Torre)