A palazzo Zanca patto di stabilità a rischio. Dissesto finanziario? Un’ipotesi sempre meno lontana

Il quadro emerso al termine della commissione bilancio di questa mattina, aggiornata in seduta straordinaria dal presidente Melazzo domani (h 12) con invito esteso a tutti i capigruppo, lascia ben pochi margini di sicurezza. E stavolta la preoccupazione è chiara anche sul volto di chi, per “ruolo”, si trova nella condizione di dover tutelare l’operato dell’amministrazione. Tutti ne sono consapevoli e tutti, anche se a fatica, devono cominciare a far seriamente i conti. Ed in fondo, cos’altro fare di fronte alla notizia dello sforamento, per oltre 27 milioni di euro, del patto di stabilità? E ancora, cosa pensare di fronte ad un’ipotesi, quella del dissesto finanziario, che secondo lo stesso ragioniere generale, sulla base di quanto riferito dai consiglieri al termine della seduta, è una strada da non poter più escludere?

Sulla base di quanto spiegato oggi in commissione (alla presenza anche dei revisori dei conti) dei 27 milioni “extra” al patto di stabilità, notizia ufficiosamente ufficiale poiché per i numeri definitivi sarà necessario attendere l’approvazione del consuntivo 2011, circa 23 sono legati ai lavori di realizzazione degli svincoli. Somme che, secondo quanto sostenuto dall’amministrazione, riguardando interventi che ricadono nell’ambito dei poteri di Commissario delegato per l’emergenza traffico in capo al primo cittadino, potrebbero essere rimborsabili e dunque tenuti fuori dal conteggio finale. Di diverso avviso, però, secondo un primo contatto verbale, sembra essere la Ragioneria di Stato, che non considera infatti il Comune immune da tali pagamenti. Nel caso in cui così fosse, l’amministrazione potrebbe decidere di ricorrere in giudizio contro la decisione adottata dall’organo, ma ciò non sarebbe una garanzia sufficiente né tantomeno una soluzione ai problemi.
A confermare l’ “instabilità” dei conti, la lettera che la Ragioneria del Comune invierà a breve a tutti i dipartimenti sollecitando provvedimenti che tengano conto di tale situazione, e che ricalca quanto in parte già disposto con la delibera di giunta approvata lo scorso 30 dicembre sul “contenimento della spesa” (vedi correlato). Ma veniamo agli effetti: quali quelli nel caso in cui il patto di stabilità venga sforato? Secondo quanto previsto dal decreto legge n°149 del 6 settembre 2011, fra le conseguenze l’impossibilità di contrarre nuovi mutui (nel caso del Comune di Messina necessari per la copertura dei debiti fuori bilancio), procedere a nuovi assunzioni o stabilizzazioni (SU APPROFONDIMENTO LA PARTE DEL DECRETO RELATIVA ALLE ALTRE SANZIONI)

Sul rischio dissesto, invece, ad imporre un’accelerata, in considerazione della situazione che si va prospettando, la scadenza del 28 febbraio, termine ultimo indicato dalla Corte dei Conti affinché consiglio ed amministrazione possano rispondere alle osservazioni richieste dall’organo di controllo. Pesanti le conseguenze nel caso in cui tali indicazioni non siano fornite: secondo quanto previsto dalla stessa Corte dei Conti durante l’audizione per l’esame dello schema di decreto legislativo n°365 sui “Meccanismi sanzionatori e premiali relativi a regioni, provincie e comuni”, “la sezione regionale di controllo, accertato l’inadempimento, trasmette gli atti al Prefetto ai fini della deliberazione dello stato di dissesto finanziario e della procedura per lo scioglimento del Consiglio dell’ente ai sensi dell’art. 141 del d.lgs. n. 267 del 2000 Il Prefetto, ove sia accertata la sussistenza delle condizioni di cui all’art. 244 del d.lgs. n. 267 del 2000, assegna al Consiglio un termine per la deliberazione del dissesto, ferma restando la possibilità per il Prefetto stesso, decorso infruttuosamente tale termine, di esercitare il potere sostitutivo con la nomina di un commissario per la deliberazione dello stato di dissesto e per dare corso alla procedura per lo scioglimento dell’ente”.

Di fronte a tali scenari, l’unica cosa che rimane da fare, ma stavolta in modo serio, evitando che la politica, e solo quella, prenda il sopravvento, è individuare la soluzione meno dolorosa possibile. Tutto ciò, come spesso “si recita” in consiglio «nell’esclusivo interesse della cittadinanza». Ecco perché domani la seduta di commissione si preannuncia quanto mai lunga e complessa. L’auspicio è che tutti i capigruppo, così come espressamente richiesto dal presidente Melazzo, vi prendano parte. Ciò, lo ribadiamo, ma stavolta noi, «per la città». (ELENA DE PASQUALE)