Bando lampo Innovabic ad insaputa del Comune. Le Donne chiede verifiche

Un bando a sua insaputa. Si può tradurre così la spiegazione che solo oggi arriva dall’amministrazione Accorinti sulla selezione pubblicata avviata da Innovabic per assumere un funzionario a tempo indeterminato e con un compenso di 28 mila euro annui. In pratica una partecipata di Palazzo Zanca decide in autonomia di avviare un bando di assunzione, fissa scadenze, criteri di partecipazione, prevede requisiti che hanno destato non poche perplessità perché sembrerebbero “cuciti” su misura, e al Comune ci si accorge del bando solo a pochissimi giorni dalla chiusura dei termini per la presentazione delle domande di partecipazione. Tempostretto aveva portato alla luce l’esistenza di questo bando di selezione lo scorso 15 gennaio (VEDI QUI), solo due giorni prima era comparso sul sito istituzionale del Comune, ma Innovabic lo aveva pubblicato lo scorso 29 dicembre. A Palazzo Zanca però nessuno se ne era accorto. E infatti solo ggi l’amministrazione comunale spiega che «già lo scorso 16 gennaio la Segreteria generale – Direzione generale Aziende partecipate aveva provveduto ad inviare ai soggetti interessati il predetto bando». In effetti il segretario/direttore generale Antonio Le Donne e il direttore della Sezione Amministrativa Pietro Minissale hanno scritto a Innovabic per chiedere chiarimenti su questo bando, una richiesta arrivata in extremis, visto che la selezione si sarebbe chiusa solo due giorni dopo.

Nella nota inviata a Innovabic e al presidente del Comitato Interno per il Controllo Analogo, cioè l’organo che per conto dei soci dovrebbe controllare, dirigere e coordinare le attività e della partecipata, Le Donne ammette di aver appreso dalla consultazione del sito che era stata indetta una selezione pubblica. Quindi primo punto: Innovabic ha agito in autonomia nonostante sia una partecipata totalmente pubblica nelle mani di Comune, Università ed ex Provincia. Sempre il segretario generale ricorda poi che lo scorso 21 dicembre, quindi un settimana prima del bando, Innovabic aveva chiesto ai suoi soci di individuare all’interno delle rispettive strutture organizzative, entro appunto il 28 dicembre, una figura professionale altamente specializzata da distaccare presso la partecipata. Evidentemente però nessuno dei soci si è espresso in quei giorni. E così la società ha ritenuto di procedere sulla sua strada, non tenendo minimamente in considerazione l’atto di indirizzo della giunta Accorinti sui vincoli assunzionali delle partecipate, un atto che proprio per Innovabic prevedeva la necessità di un protocollo d’intesa tra tutti i soci in caso di nuove assunzioni e dunque nuove spese per la partecipata.

Alla luce di un quadro in cui è evidente che la mano destra non sa cosa faccia la sinistra, Le Donne si appella a Innovabic affinchè fornisca al Comitato interno per il controllo analogo, presieduto dall’ex assessore della giunta Buzzanca, Orazio Miloro, tutti gli elementi che possano essere utili alla valutazione della conformità della procedura, sia per quanto riguarda i criteri di selezione che per il principio di riduzione dei costi del personale a cui devono sottostare per legge gli enti pubblici. Senza dimenticare che prima di procedere ad una selezione pubblica si dovrebbe ricorrere alla mobilità interaziendale, per esempio da altre partecipate o dagli enti controllori. Da Palazzo Zanca si chiedono dunque chiarimenti per valutare le «determinazioni conseguenziali», quindi eventuali provvedimenti. Nel frattempo però la selezione si è chiusa, dunque se davvero il Comune volesse trasparenza su questa procedura dovrebbe adottare il pugno duro.

La pensa così il portavoce di Grande Sud Daniele Zuccarello. Il consigliere comunale ieri aveva scritto una durissima nota al vicesindaco Signorino e al segretario Le Donne per avere chiarimenti su questo bando-lampo. Le spiegazioni di oggi però non soddisfano il consigliere che vuole ricordare che Innovabic era una società cadavere che lo scorso consiglio comunale aveva addirittura deciso di sciogliere, salvo poi ritrovarsi oggi di fronte alla stessa partecipata che in autonomia decide di fare assunzioni a tempo indeterminato senza che il Comune lo sappia. “E’ una società che non ha mai prodotto niente per il Comune, oggi l’amministrazione Accorinti avrebbe dovuto chiedere la sospensione del bando e il ritiro in autotutela, non bastano semplici chiarimenti”.

Francesca Stornante