Mozione di sfiducia ad Accorinti: decisione del Pd in stand-by

Il patito democratico si prende ancora qualche ora di tempo per decidere se firmare o meno la mozione di sfiducia presentata da Udc e Ncd. Nel pomeriggio, si è tenuto un lungo faccia a faccia tra i consiglieri comunali del Pd ed il commissario Ernesto Carbone, la cui presenza a Messina era già programmata da giorni. Il deputato nazionale che regge a livello locale il partito attualmente guidato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi ha infatti partecipato al dibattito aperto "Un mare di Sì" organizzato dalla rete messinese e siciliana di "Generazione Sì" e dal comitato messinese per il Sì presso il Lido "Lucky Beach".

Il confronto tra Carbone ed i rappresentanti del Civico Consesso è stato utile ma non decisivo per ufficializzare la posizione del partito sulla sfiducia. Un nuovo incontro è previsto nelle prossime ore, sino ad allora le bocche resteranno cucite.

Se alla fine il partito democratico, con i suoi quattro consiglieri comunali (Antonella Russo, Claudio Cardile, Gaetano Gennaro e Pietro Iannello), decidesse di sostenere l’iniziativa di Udc e Ncd, con cui peraltro governa a Roma e a Palermo, il documento depositato presso la segreteria generale di palazzo Zanca raggiungerebbe quota 12 firme.

Alle firme di Mario Rizzo, Franco Mondello, Mariella Perrone, Andrea Consolo , Libero Gioveni, Daniela Faranda e Nicola Crisafi si è infatti ufficialmente aggiunta quella di Daniele Zuccarello , sempre più convinto che l’amministrazione non sia stata «in grado di portare avanti neanche un punto del suo programma e che lascerà Messina nel più totale degrado».

L’ eventuale via libera del Pd potrebbe cambiare le carte in tavola anche in casa Pdr-Sicilia Futura. Al momento il partito di Beppe Picciolo si è tirato indietro sulla sottoscrizione del documento targato Area Popolare, ma si è impegnato a votare la sfiducia qualora la mozione dovesse approdare in Aula con le 16 firme necessarie. Secondo indiscrezioni, il Pdr-Sicilia Futura, che con il Pd aveva tentato – senza successo – la strada della sfiducia nel marzo scorso , potrebbe rivedere questa posizione e decidere di avallare la proposta di Udc e Ncd. Con i suoi quatro consiglieri il partito di Picciolo diventerebbe determinante per far diventare realtà la mozione di sfiducia, che ad oggi è stata una sorta di leggenda da raccontare ciclicamente .

Ricordiamo, comunque, che se anche 16 consiglieri firmassero la mozione di sfiducia, consentendo la discussione in Consiglio comunale, sarebbero necessari 27 voti per mandare a casa il sindaco Renato Accorinti e la sua giunta. A quel punto, fondamentale risulterebbe la posizione dei consiglieri di Forza Italia, che al momento tacciono, lasciando che sia il centro sinistra a prendere il toro per le corna.

Danila La Torre