All’appello di Calabrò in arrivo le risposte di Crocetta e Democratici riformisti

A dispetto dell’accaduto la via della riconciliazione potrebbe non essere lontana. E ad usare il machete per eliminare gli ostacoli è stato il vincitore delle primarie e candidato sindaco del centro-sinistra Felice Calabrò, con un appello al buonsenso ed alla condivisione. Il centro-destra ha schierato un carro armato e sarebbe da veri masochisti decidere di correre divisi. A quanto pare l’appello ha sortito i primi effetti perché Crocetta, oggi impegnato ad eleggere il Presidente della Repubblica, sta tornando sui propri passi dopo l’uscita di scena dalle primarie (peraltro con scene da farsa) del Megafono. A Roma il governatore incontrerà D’Alia e Genovese, che fino a prova contraria sono ancora suoi alleati alla Regione. Non è escluso quindi che possa tornare il sereno quanto prima. Ma l’appello di Calabrò era rivolto anche ai Democratici riformisti del gruppo Picciolo-Greco che si erano detti pronti a virare altrove, su un candidato autonomo. Anche in casa Dr si sta riflettendo sul da farsi, del resto molti colleghi consiglieri comunali dei Democratici, alle primarie, hanno sostenuto proprio Calabrò e sempre in virtù di battaglie comuni portate avanti in Aula in questi anni. “Stiamo valutando- dichiara Tanino Caliò- non nego che in queste ore è allo studio la possibilità di condividere l’appello del collega, ma deve avvenire su una piattaforma programmatica chiara. Ad oggi, 18 aprile, comunque non c’è ancora nulla di definitivo, è prematuro fare balzi in avanti o dichiarazioni azzardate. Stiamo valutando”.

Vedremo nelle prossime ore anche se l’atmosfera sembra essersi rilassata dopo i fuochi pre-primarie, alimentati dai giochi d’artificio del Megafono che hanno spiazzato tutti e portato un irrigidimento del duo D’Alia-Genovese. “Dopo il successo di partecipazione delle primarie, la città si aspetta una ulteriore prova di maturità da ognuno di noi- ha scritto Calabrò nell’appello- Bisogna passare dalle parole ai fatti, dalle proposizioni ai programmi e farlo in fretta. I messinesi hanno creduto in Crocetta e lo hanno eletto governatore, adesso gli chiediamo di credere in Noi, di credere alle nostre idee, alle nostre passioni, alle nostre competenze e alla nostra voglia di fare per il bene della città. Mi rivolgo anche agli amici Deputati Picciolo e Greco con cui mi pregio di aver condiviso, nel civico consesso, programmi, interventi e azioni mirate alla risoluzione delle più svariate problematiche cittadine la gran parte portate a compimento con il potente strumento della condivisione, nell’esclusivo interesse della nostra città. Perché l’obiettivo della rinascita di Messina non può essere il percorso stretto dell’IO, ma il viale lungimirante, oneroso ed onorevole del NOI”.

Insomma è il concetto di squadra che deve prevalere sulle divisioni e sugli individualismi. Forse Crocetta dovrà accantonare la promessa del famoso candidato “sbaragliante” e virare su un preferibile “programma sbaragliante”, perché al di là degli uomini se non c’è un progetto sul quale basarsi per costruire, non si va da nessuna parte.

Rosaria Brancato