Operazione First Aid, 11 arresti della Gdf per truffe alle assicurazioni

Da commercianti di scarpe a organizzatori di un giro di truffe alle assicurazioni che fruttava loro una media di 10 mila euro a incidente falso. Tutto ció con la complicità fondamentale di un medico di pronto soccorso, attori e testimoni dei sinistri costruiti ad arte, un dipendente delle Poste, qualche avvocato.

Sono queste le coordinate generali dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Taormina che oggi ha fatto scattare il blitz First Aid. In carcere Sebastiano Messina, 53 anni di Giardini Naxos, e Lucio Parisi (56) di Giarre. I due dipendenti di una ditta catanese erano, secondo gli investigatori, la mente di tutta l’organizzazione. Arresti domiciliari per altre 9 persone, responsabili, danneggiati e testimoni dei falsi incidenti, e un medico del Pronto Soccorso dell’ospedale San Vincenzo Sirina di Taormina, il cinquantaseienne Rosario Genati. Poco meno di 50 nel complesso gli indagati.

L’inchiesta è scattata all’inizio del 2013 quando un privato bisognoso di soldi è stato messo in contatto con Messina e Parisi che gli hanno proposto di partecipare ad una truffa assicurativa per guadagnare qualcosa. L’uomo ha peró preferito denunciare tutto alla Tenenza di Taormina, ai comandi del Colonnello Vincenzo Vellucci.

I militari hanno perquisito le sedi operative e hanno trovato le agende dove i due appuntavano i nominativi delle persone coinvolte e i “tariffari” dei compensi, a partite dai 50 euro riconosciuti al falso testimone. Duecento euro, secondo gli investigatori, la contropartita riconosciuta al medico per ogni referto fornito. Trovati anche falsi scontrini di farmacia.

La documentazione medica così prodotta veniva presentata ai liquidatori delle varie compagnie assicurative a sostegno della richiesta di risarcimento per incidenti mai avvenuti. Intercettazioni telefoniche ed ambientali hanno anche documentato che in qualche caso i liquidatori sospettosi sono stati avvicinati e “consigliati” di ammorbidirsi. Il dipendente delle Poste coinvolto assicurava loro un più rapido incasso degli assegni di risarcimento, di cui gli organizzatori trattenevano una ampia percentuale.

Cosi facendo, i componenti dell’associazione hanno guadagnato un sostanzioso patrimonio, ben al di la’ dei loro redditi dichiarato. Sono così stati sequestrati 11 immobili, tra i quali villette di pregio in Calabria, e conti correnti per circa 500 mila euro. Indagati ed arrestati abitano nella zona tra Messina e Catania, tra Santa Teresa, Gaggi, Taormina, Calatabiano, Fiumefreddo e Giarre.