AMERIGO di Stefan Zweig (Elliot edizioni)

Amerigo Vespucci non scoprì l’America e non affermò mai di essere stato il primo uomo europeo a mettere piede sul nuovo continente né, cosa forse ancora più importante, pretese mai di dargli il proprio nome. Eppure già dal primo Cinquecento la parola “America” iniziò a diffondersi per definire quel Nuovo Mondo descritto dal grande esploratore nelle sue lettere, ancora oggi al centro di accesi dibattiti tra gli storici.

Stefan Zweig fu profondamente affascinato dal personaggio e vi si identificò a tal punto da suicidarsi in Brasile – nel suo nuovo mondo – lo stesso giorno della morte di Vespucci. In Amerigo, ultimo libro scritto prima del suicidio, egli racconta l’incredibile storia di un uomo che il Destino ha voluto ora un eroe, ora un truffatore.

Così, uno dei momenti cruciali nella storia della nostra modernità, quello delle epocali scoperte geografiche, viene affrontato da Zweig attraverso le vicende rocambolesche di un solo uomo, trovatosi suo malgrado al centro di quegli avvenimenti più grandi di lui e di una serie di bizzarre coincidenze, fraintendimenti e falsificazioni che lo portarono a essere considerato – a seconda della epoche – uno dei più importanti navigatori di tutti i tempi o uno dei più spregevoli impostori della storia.

Amerigo è una delle opere più affascinanti e controverse di Stefan Zweig, uscita originariamente in America a pochi giorni dalla morte del suo autore nel 1942, e poi dimenticata per molti anni.

In Italia il libro fu pubblicato da Mondadori nella collana “I quaderni della Medusa” nel 1946 e da allora non è più stato ristampato.

STEFAN ZWEIG

Nato a Vienna in una famiglia ebraica nel 1881, è stato uno degli scrittori più popolari del primo Novecento. Tra i tanti suoi libri ricordiamo Sovvertimento dei sensi, Novella degli scacchi e le grandi biografie di Freud, Maria Antonietta ed Erasmo da Rotterdam. Nel 1933 le sue opere furono bruciate dai nazisti e nel 1934 lasciò l’Austria per Londra, quindi si trasferì a New York. Morì suicida a Petropolis, in Brasile, insieme alla seconda moglie, nel febbraio 1942.

La vita di quest’uomo che suscitò l’ammirazione e l’invidia del mondo come pochi altri, non fu in realtà né grande né drammatica. Non è la biografia di un eroe e neppure quella di un furfante, ma soltanto una commedia del caso in cui egli rimase coinvolto a sua insaputa

AMERIGO – Stefan Zweig – traduzione di Natascia Pennacchietti – COLLANA RAGGI – pp.128 – Euro 10