Mentre il centro destra in Sicilia festeggia (e pensa alle Regionali del 2022), il centro sinistra si consola con i piccoli comuni e comunque avvia una riflessione, il M5S scompare dai territori, la Lega è ai minimi termini, c’è chi, come Davide Faraone azzarda ipotesi e lancia appelli ai moderati.
Italia Viva in Sicilia ha portato a casa un risultato: il sindaco Di Pietro, riconfermato ad Enna grazie ad un’inedita alleanza tra renziani e liste civiche di centro destra. In tutta l’isola IV si è tenuta le mani libere, molto spesso guardando al centro destra. Ed oggi, a urne chiuse, Davide Faraone lancia quella che chiama coalizione Ursula, con riferimento alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen eletta grazie all’unione dei centristi, riformisti e moderati.
“Oggi in Sicilia la coalizione Ursula c’è ed è maggioranza, con l’alleanza tra riformisti e popolari- azzarda Faraone in un eccesso di entusiasmo- Occorre solo coraggio. La Sicilia può diventare il laboratorio di questa alleanza “Ursula”. Le elezioni siciliane ci consegnano un dato incontrovertibile. Vincono i riformisti, i moderati e gli autonomisti. Spariscono i populisti e i sovranisti. Vince il radicamento nel territorio, una classe dirigente vera che sta per strada, che ha i voti dei i cittadini e non i like degli smanettoni. Queste elezioni ci dicono che non c’è alleanza che tenga se si hanno visioni che sono in contraddizione tra loro”.
Faraone intravede un’autostrada per le forze che si riconoscono nel riformismo e invece la fine della corsa per il populismo, che definisce malattia infantile della politica. Faraone prende ad esempio i risultati del modello M5S-Pd in Sicilia, con un risultato deludente. Unica vittoria a Termini Imerese dove peraltro gli avversari erano divisi e il sindaco potrà contare solo su 5 consiglieri su 16.
Faraone evidenzia come nei casi in cui il M5S in Sicilia si è presentato da solo ha avuto a queste amministrative percentuali che oscillano dal’1,5% al 5%. Anche nei comuni della provincia di Messina nei quali il M5S si è presentato si è registrato un vero e proprio crollo e il partito è fuori dai Palazzi. “La Lega si conferma una forza fantasma in Sicilia- prosegue Faraone- I moderati del centrodestra, invece, continuano ad avere un consenso. Innegabile. E poi ci siamo noi, noi di Italia Viva. Dove abbiamo presentato la nostra lista, ma anche dove abbiamo deciso di stare dentro le liste civiche, è stato un successo. Abbiamo eletto tantissimi consiglieri comunali e grazie a noi tanti sindaci indosseranno la fascia tricolore”.
Italia Viva guarda agli azzurri di Forza Italia, i cui esiti hanno spinto Gianfranco Miccihè ieri ad esultare per percentuali in contro tendenza dal resto d’Italia (in realtà legati più a figure radicate nel territorio che a un ritorno di fiamma per il partito). Insomma, Faraone, lancia la coalizione Ursula dal sapore europeo e parla di un’ anteprima straordinaria. Il riferimento è alle Regionali del 2022 ed a quelle di Palermo. L’appello è ai centristi e punta a spezzare due alleanze: quella del centro destra (che vede F.I.fratelli d’Italia e Diventerà Bellissima con una Lega però acciaccata dal voto del week end) e quella giallorossa Pd-M5S.
Il suo fronte riformista è contro populismi e sovranismi, quindi contro Lega e contro M5S (con il quale però Renzi governa a Roma in piena armonia dimenticando offese e rancori). “Questo voto ci consegna una grande responsabilità. Costruire da qui a poco meno di 2 anni un nuovo campo di riformisti una unità di progetto per assicurare alle città il buon governo e mandare in soffitta chi sa solo agitare paure senza mai risolvere i problemi quotidiani delle persone. C’è una casa aperta a tutti, non ti chiediamo da dove vieni ma cosa vuoi fare, non ti chiediamo a chi appartieni ma cosa sogni. Questa casa è Italia Viva e vogliamo abitarla con chi non si rassegna ai populisti e ai sovranisti.”