Coronavirus

Fase 2, andremo a mare? Ecco come: regole e distanze

Le temperature sempre più alte rendono di estrema attualità sapere se si potrà andare a mare e come. Molti lidi stanno concretamente valutando l’ipotesi di non aprire del tutto l’attività balneare, che rischia di essere non soltanto non economica, ma addirittura gravosa. Per fortuna sembra che le linee guida, dopo indiscrezioni iniziali che sembrano appartenere più alla fantascienza che alla realtà, potrebbero essere riviste in modo più attinente alla realtà.

A mare su prenotazione

A quanto pare si andrà a mare in modo contingentato e con prenotazione, anche nelle spiagge libere, ma spetterà alle singole Regioni stabilire le norme più nel dettaglio. Il governatore Musumeci si è detto pronto, non appena a giugno saranno eliminate le barriere tra le Regioni ad approntare una “mini stagione” per il turismo solo italiano, per evitare che mezza economia siciliana muoia del tutto. La Liguria è già in movimento da giorni, così come le Marche, mentre a livello nazionale al momento vige la possibilità di fare il bagno e di correre in spiaggia ma non è possibile prendere il sole sdraiati (e non se ne comprende il motivo).

Le regole per lidi e ombrelloni

Le linee guida saranno predisposte dall’Inail, dall’Istituto superiore di Sanità e dal ministero della Salute e saranno rese note giovedì dal governo. Primo punto: contingentamento e prenotazione. Anche la segnaletica ricorderà le norme da seguire: distanza di un metro tra le persone e divieto di assembramento. I singoli comuni potranno stabilire turni d’accesso nelle spiagge libere e chiedere la prenotazione. Vietato stare fermi sulla battigia. Gli ombrelloni dovranno essere distanziati, con ogni probabilità 5 metri. Nei lidi dovranno essere predisposti anche percorsi di entrata e di uscita ed i lettini dovranno essere sanificati ad ogni cambio di utente. La distanza tra le file degli ombrelloni dovrà essere di 5 metri e di 4 metri e mezzo tra i singoli ombrelloni. Ovviamente questo comporterà il crollo dei posti e dei ricavi, ma è possibile aumentare il numero delle presenze, perché ad esempio la distanza tra i lettini o le sdraio (senza ombrellone) potrà essere di due metri.

I divieti

Vietate attività ludiche e sportive che possono creare assembramenti (quindi in teoria in due si potrà giocare o fare i castelli di sabbia a meno che gli esperti non decidano che anche le palette e i secchielli sono fattori di rischio. Vietate feste ed eventi. Chiuse le piscine interne e le aree giochi. I bagnanti dovranno entrare ed uscire con le mascherine (ma potranno toglierle una volta in spiaggia e a mare). La sanificazione dovrà essere garantita e i bagnini nel toccare gli ombrelloni dovranno usare i guanti.

Le spiagge libere

Il tema delle spiagge libere sarà al centro del dibattito nelle prossime settimane, perché anche in quel caso, in teoria, dovrebbero essere garantite le distanze e le prenotazioni nonché la sanificazione, ma il sistema di prenotazione e contingentamento sarà complesso. Resta poi da capire chi dovrà vigilare e come fare rispettare le regole.