cronaca

Femminicidio Ale Musarra, cambia l’accusa per Cristian

Soffocamento e strozzamento e non strangolamento e percosse. Cambia l’accusa contestata a Cristian Ioppolo, il giovane di Messina accusato del femminicidio della sua ex, Alessandra Musarra, trovata morta nella sua abitazione di Santa Lucia sopra Contesse l’8 marzo del 2019.

Il Pubblico Ministero Marco Accolla ha riscritto l’accusa a carico del 28enne, comunicandolo oggi in aula al processo davanti la Corte d’Assise (presidente Micali), dopo l’acquisizione della perizia commissionata dagli stessi giudici al dottor Leonardo Grimaldi di Roma.

La consulenza, voluta per chiarire alcuni punti sui quali i periti della Procura e quelli di parte si erano pronunciati in maniera quasi opposta, ha parlato di strozzamento con soffocamento, ed ha ampliato la forbice temporale nella quale collocare l’orario della morte.

Il difensore di Cristian, l’avvocato Alessandro Billè, ha a quel punto invocato i termini a difesa per valutare i nuovi elementi e l’udienza è stata aggiornata al 17 marzo prossimo. I nuovi termini, infatti, in teoria aprono la strada alla possibilità per il difensore di chiedere nuovamente il rito abbreviato per Cristian.

Il cambio di imputazione, infatti, non si cristallizza unicamente in un cambio di termini. Contestare il soffocamento vuole dire infatti che potrebbero essere escluse alcune condotte violente ulteriori che si potevano ipotizzare a carico di Cristian, dal maltrattamento all’aggravante della preterintenzionalità.

A questo punto occorrerà capire quindi come vuole muoversi il difensore, cosa eccepiranno eventualmente le parti civili, dalla famiglia di Alessandra alle associazioni contro la violenza di genere, poi probabilmente il processo arriverà ad un passo dalle conclusioni.